Cronache
Strage di Paderno, dettagli da film horror: "Ho iniziato dal mio fratellino. Sono andato in cucina e ho preso un coltello..."
Il 17enne confessa il triplice omicidio: "Ci stavo pensando da un po' di tempo. Mi sento solo anche in mezzo agli altri"
Strage Paderno, il killer: "Ho agito senza un vero motivo. Mi sentivo un corpo estraneo in famiglia"
Riccardo alla fine ha confessato, il 17enne ha sterminato la sua famiglia a Paderno Dugnano (Milano) nella notte tra sabato e domenica. Il primo tentativo di dare la colpa al padre non ha retto, dopo un lungo interrogatorio in caserma il giovane ha ammesso: "Sono stato io". Prima la famiglia cena insieme in occasione del 51esimo compleanno del padre, poi vanno tutti a dormire e Riccardo entra in azione. Va in cucina, prende un coltello e uccide il fratello di 12 anni con decine di coltellate. Poi la madre che aveva sentito dei rumori ed era entrata in camera da letto. Infine il padre, intervenuto richiamato dalle urla. "Non c’è un vero motivo per cui li ho uccisi. Mi sentivo un corpo estraneo nella mia famiglia. Oppresso. Ho pensato - confessa il killer e lo riporta Il Corriere della Sera - che uccidendoli tutti mi sarei liberato da questo disagio". Ma non è stato così. "Me ne sono accorto un minuto dopo: ho capito che non era uccidendoli che mi sarei liberato".
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Il racconto di Riccardo agli inquirenti è lucido, come se fosse distaccato da quanto accaduto: "Non è successo niente di particolare sabato sera. Ma ci pensavo da un po', era una cosa che covavo", racconta durante le sue spontanee dichiarazioni. Sono parole difficili da ascoltare. Riccardo dice di essersi alzato mentre gli altri dormivano per andare in cucina a prendere un "coltello da carne" e di avere colpito per primo ("ma senza una ragione precisa") il fratellino. Quando parla delle motivazioni del massacro, - prosegue Il Corriere - singhiozza parole che non chiariscono cosa sia questo "disagio" che ha armato il suo piano di morte. "Non so davvero come spiegarlo. Mi sento solo anche in mezzo agli altri". A casa come con gli amici, che non gli mancavano: "Non avevo un vero dialogo con nessuno. Era come se nessuno mi comprendesse".