Cronache

"Ho sposato un prete: per questo umiliata e ricoverata in ospedale"

Albana racconta la sua storia con padre Giuseppe e la "discriminazione" italiana verso i preti sposati

"Tra noi fino a quel momento c’era solo una grande amicizia. Io mi sentivo molto legata a lui e in quei giorni gli dissi che avremmo potuto creare la nostra famiglia insieme". Così padre Giuseppe decise di dare le dimissioni e sposare Albana. "Fu una scelta dettata dal nostro amore che stava nascendo ma che nel Paese non venne accettata". Una mattina, alcuni abitanti, si trovarono davanti a casa di Albana e gridando il suo nome tirarono delle pietre contro la sua abitazione.

"Dopo quell’episodio venni ricoverata in ospedale psichiatrico per venti giorni a Mestre. Stavo molto male, una condizione che non avevo mai provato prima". Per ricominciare a vivere Giuseppe e Albana cambiano città, amici, abitudini. "Abbiamo scelto Reggio Emilia e ci siamo trasferiti. Io ho ripreso a ricamare, la mia passione, e partecipo a mostre e fiere di artigianato. Adesso, dopo quasi 20 anni di matrimonio, siamo felici come non lo siamo mai stati. L’amore è il dono più grande" conclude Albana.