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Cronache
I braccianti invisibili escono allo scoperto. Il 18 lo sciopero a Roma

Lavoratori della terra, braccianti di fatto invisibili perché privi di diritti anche se il loro apporto nell'agricoltura italiana è ben noto, consegneranno simbolicamente stivali e strumenti da campo al Governo, in occasione del loro sciopero il prossimo 18 maggio a Roma.

Va avanti la lotta per i diritti e per la dignità dei braccianti, stretti tra caporalato e condizioni di lavoro indecenti: “È arrivato il momento per la nostra società di scegliere: se imboccare la discesa verso l’oscura e desolata valle dell’ingiustizia o se percorrere l’elevato e luminoso sentiero della giustizia. È arrivato il momento per la nostra società di Parteggiare non perché è conveniente, non perché è sicuro, non perché è popolare ma semplicemente perché è Giusto”, si legge sulla raccolta fondi pubblicata su GoFundMe e lanciata dalla Lega dei Braccianti per sostenere le spese dell'organizzazione, e dare a più persone possibile la possibilità di manifestare sotto i palazzi delle istituzioni nella Capitale. Un tema che a sud di Roma è diventato "caldo" negli ultimi giorni perché incrocia la questione cruciale dell'ultimo anno: la pandemia, laddove che ci siano invisibili diventa pericoloso non solo per loro, ma per tutti. A preoccupare è il focolaio di Covid tra i Sikh che vivono in provincia di Latina, circa 30mila persone tra regolari e irregolari occupati in modo stabile nelle aziende agricole della zona. Il terrore è quello della variante indiana, tanto che è stata istituita la zona rossa a Bella Farnia, frazione di Sabaudia in cui, in occasione di uno screening organizzato dalla Asl, sono stati trovati 80 cittadini indiani positivi su 550 tamponi effettuati: finora, per fortuna, nessuno con la temuta variante.

La risposta della società civile all’appello degli invisibili - rilanciato sul web da Aboubakar Soumahoro, fondatore della Lega Braccianti - non è mancata: la campagna è stata condivisa sui social centinaia di volte, superando i 13mila euro di donazioni. “Contribuite anche voi a questa manifestazione, permettendoci di scioperare e chiedere giustizia e diritti alle istituzioni. - chiede Aboubakar in un video pubblicato su Facebook - Piantiamo insieme questo seme di giustizia e della legalità affinché nei nostri campi possano germogliare diritti, libertà e dignità. La nostra dignità è anche la vostra dignità!”. Tra i commenti dei donatori si legge “Credo che sia importante aiutare questi lavoratori a fare sentire la propria voce, appoggiare la loro lotta per ottenere quei diritti fondamentali che tutt'ora sono loro negati”.

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