Cronache
Ipersessualità e ludopatia come effetto collaterale: Pfizer deve risarcirlo
La Corte d'Appello di Milano dà ragione al paziente che ha sottratto 100.000 euro al proprio datore di lavoro per il vizio del gioco, finendo licenziato
Pfizer dovrà risarcire 500.000 euro a un sessantenne che, a causa di un farmaco anti-Parkinson ha sviluppato ipersessualità e una ludopatia che gli ha provocato seri problemi.
La Corte d’Appello di Milano ha confermato la sentenza di primo grado, quindi l'azienda farmaceutica dovrà risarcire circa 500.000 euro, dei quali 200.000 per danni morali e 300.000 per danni economici.
Le conseguenze indesiderate non erano state inserite nel foglio illustrativo del farmaco prima del 2007, quindi, il paziente ha sviluppato ipersessualità e una ludopatia che lo ha spinto ad acquistare oltre 1.800 carte di credito usa e getta per giocare online.
Per farlo, ha sottratto più di 100.000 euro all’azienda per cui lavorava. E che, ovviamente, lo ha licenziato.
I legali della persona risarcita spiegano di non aver mai messo in dubbio l’ottima azione del farmaco sotto il profilo medico, “ma semplicemente il difetto per mancanza di una qualità fondamentale, ovvero l’indicazione in foglietto illustrativo delle reazioni avverse: gli utilizzatori devono sempre conoscerlo in anticipo, i foglietti illustrativi non sono tutti uguali”.