Cronache

Italia, nuova missione di cooperazione in Tunisia. Tutte le spese militari

"Manteniamo nel porto di Tripoli un nostro assetto navale. Attualmente, la nave Capri, nella quale sono presenti 55 unità, che assicura la cooperazione e il coordinamento delle attività congiunte con la Marina e la Guardia costiera della Libia. Il Governo intende poi avviare in Tunisia, su specifica richiesta delle autorità di governo tunisine, una nuova missione bilaterale di cooperazione e supporto, svolgendo attività di addestramento, consulenza e assistenza idonee a sviluppare le capacità delle Forze armate tunisine. In particolare ci è stato chiesto sostegno per un programma finalizzato alla costituzione di tre comandi regionali, destinate alla gestione delle attività di controllo del territorio". Lo ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, nel corso di un'audizione davanti alle commissioni Difesa ed Esteri di Camera e Senato sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali per il 2019. 

Una spesa che ammonta a 296 milioni euro, più 2 per una nuova iniziativa in Tunisia, per una presenza media di 6300 unità dislocate in tutto il mondo: dal Venezuela al Kosovo, dall'Afghanistan (dove è però prevista una ulteriore diminuzione del contingente che porterà a 700 gli uomini entro settembre) al Corno d'Africa, passando per il Niger dove "il governo ha concretamente avviato il programma bilaterale in Niger: 290 uomini che si dedicheranno alle attività formative delle forze di sicurezza e delle istituzioni governative per accrescerne le capacità di controllo del territorio e delle frontiere e consentire un efficace contrasto sia ai traffici illeciti come la tratta di esseri umani sia alle minacce alla sicurezza di più ampia portata, come il terrorismo". Sono i numeri previsti dal provvedimento di rifinanziamento delle missioni internazionali per il 2019, che i ministri degli Esteri Enzo Moavero Milanesi e della Difesa Elisabetta Trenta hanno illustrato oggi alle commissioni riunite di Camera e Senato, in cui entrambi hanno sottolineato "la spiccata vocazione multilaterale della politica estera italiana" e "l'auspicio che il rifinanziamento venga approvato dal Parlamento con il più ampio consenso possibile".