Cronache

"Avvelenato con il botulino", l'ipotesi choc sulla morte di Pablo Neruda

Di Giuseppe Vatinno

Il nipote del poeta anticipa i risultati delle analisi: "Pablo Neruda fu avvelenato con botulino"

Dopo numerose analisi arriva la scoperta choc: Pablo Neruda non è morto a causa del cancro, ma fu avvelenato

Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto fu avvelenato. Detta così la cosa vuol dire poco. Ma se andiamo a disvelare lo pseudonimo di Ricardo le cose cambiano e di molto. E sì perché Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto era Pablo Neruda, uno dei più grandi poeti del ‘900. Cileno, prese il nome da un poeta, scrittore e giornalista ceco, il praghese Jan Neruda.

Pablo amava molto quel poeta attivo nell’800, impregnato di un lirismo sentimentale che poi ritroveremo nello stesso poeta cileno. Già il Cile. Fu la sua patria e forse la sua condanna. Nato a Parral nella zona centrale della nazione, un Paese - come tutti - poco distante dall’oceano Pacifico, Neruda che avrebbe vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1971, fu l’anima civile del Cile e non solo un poeta.

Fu un intellettuale di grande cultura, sempre attratto anche dall’impegno civile e dalla politica. Sorprendentemente Neruda fu anche un diplomatico e lavorò molto a Buenos Aires, Barcellona e Madrid. La sua svolta “a sinistra” fu determinata dall’uccisione da parte del generale Franco di un altro grande poeta spagnolo di Granada, Federico Garcia Lorca, di cui era grande amico.

Nel 1945 fu eletto senatore in Cile nelle liste comuniste ma le alterne vicende politiche lo costrinsero all’esilio. Nel 1952 tornò in patria. Nel 1970 appoggiò la candidatura e la vittoria del presidente Salvador Allende, dopo esser estato lui stesso candidato. L’11 settembre 1973 il generale Pinochet effettuò un colpo di Stato in cui fu bombardata la Casa Rosada e Allende fu ucciso. Neruda, che aveva appoggiato politicamente Allende, si preparò a fuggire in Messico ma un peggioramento delle sue condizioni di salute lo costrinse a curarsi.

Si spense il 19 settembre, poco dopo una settimana dal colpo di Stato, ufficialmente per le sue condizioni di salute dovute a malattie pregresse. Questo era quanto si sapeva fino ad ora. Tuttavia recente è la notizia che nuove analisi effettuate da un pool internazionale di esperti hanno confermato la presenza di una tossina nelle ossa del poeta. Ne dà notizia la stessa famiglia del premio Nobel. Il nipote Rodolfo Reyes, assistito dall’avvocata Elisabeth Flores, ha dichiarato alla stampa locale cilena anticipando la conferenza stampa ufficiale, prevista inizialmente per mercoledì: "Adesso sappiamo che il 'clostridium botulinum' non avrebbe dovuto essere presente nelle ossa di Neruda e che è stato assassinato nel 1973 da agenti dello Stato cileno".

Già nel 2015 i primi dubbi ora confermati. L’agente assassino è stato il botulino. Fu infatti il suo autista personale, Manuel Araya, a far riaprire dalla magistratura cilena il caso dopo che rivelò di aver ricevuto una telefonata dal poeta che affermava di essere stato avvelenato poco prima. Il poeta fu avvelenato con una iniezione letale nella clinica dove stava curandosi e i sospetti sono per il regime di Pinochet che considerava Neruda un pericoloso nemico, capace di smuovere le masse.