Cronache
La cantina in fondo al mare. Il prosecco toscano matura sott'acqua
L’idea è di Andrea Montrone, sommozzatore professionista della zona di Talamone: una gabbia a 20 mt di profondità che custodirà prosecco, spumante e champagne
Il mare antistante le acque di Talamone (Grosseto) conserva un tesoro nascosto. Non si tratta di antiche navi romane, ma di uno speciale caveau che tiene al sicuro e fa maturare un vino prezioso. E’ la prima cantina subacquea del genere in Toscana che, a 20 metri di profondità, custodisce bottiglie di prosecco, spumante e champagne che saranno “affinate dalle correnti” e che tornano a galla impreziosite dai coralli come un tesoro dei pirati.
Pronte per finire sulla tavola dei ristoranti locali, conservando il ricordo delle onde del mare che le hanno cullate. L’idea è di Andrea Montrone, sommozzatore professionista della zona, che dopo aver ottenuto la concessione di una piccola area marittima ha costruito una gabbia a 20 metri di profondità dove custodirà bottiglie di prosecco, spumante e champagne. “Mi affascinava quanto fatto dall'azienda vinicola Bisson di Portofino – racconta Andrea che lavora come istruttore subacqueo a Talamone - e ho deciso di fare lo stesso. La cantina subacquea esalta le bollicine e gli dona un profumo di mare, in pratica la corrente dell'acqua è un cantiniere ‘naturale’ che gira le bottiglie e gli permette di affinarsi”.
Senza dimenticare la bellezza delle bottiglie che dopo mesi in fondo al mare, riemergono arricchite di conchiglie e coralli. “Diventano una sorta di opera d'arte – spiega – di grande impatto scenico, ottime per la ristorazione e per i collezionisti che una volta bevuto un buon champagne possono tenere la bottiglia ‘marchiata’ dal mare”. Il sommozzatore con l’aiuto dei tecnici e delle istituzioni locali prima ha preso in concessione dal Comune di Magliano un piccolo tratto di mare di circa 400 metri quadrati al largo della spiaggia di Cala di Forno, sulla costa del Parco dell’Uccellina. Successivamente ha sistemato durante varie immersione una serie di gabbie zincate a 15-20 metri di profondità con delle cesta adatte a contenere fino a 2.000 bottiglie. “A fare la differenza – chiarisce Andrea – è la giusta dose tra il movimento delle correnti e la pressione subacquea. Ho fatto vari esperimenti e alla fine ho trovato un punto di equilibrio: così la temperature rimane perfetta anche d’estate mentre le correnti rimangono leggere e costanti”. Le bottiglie di prosecco e spumante rimarranno in fondo al mare da un minimo di cinque mesi fino a un anno, ma, aggiunge, “più si ha pazienza meglio è, perché si arricchiscono di incrostazioni e diventano meravigliose”. Alla sperimentazione per trovare le giuste condizioni marittime si è anche accompagnata una fase di studio a livello enologico insieme a professionisti del settore. “Ho fatto tutta una serie di analisi – commenta Andrea - e ho dovuto ottenere molte certificazioni per far inabissare le bottiglie. A livello enologico ci siamo resi conto che la pressione influenza positivamente il vino e l’acqua gli dona un aroma salmastro e salato, quando stappi senti il mare. Alcuni sommelier che hanno provato sono rimasti impressionati”.Superate tutte le difficoltà, Andrea è pronto a far partire la sua cantina subacquea in vista dell’inizio della stagione. “Tra un paio di settimane metterò giù le prime cesta da 200/300 bottiglie – annuncia il sommozzatore – e mi sono già messo d’accordo con alcuni ristoranti del territorio che si sono detti interessati per il servizio e la distribuzione”. Sulla costa grossetana a luglio con il sole alto e le splendide spiagge dell'Argentario ad attirare vacanzieri la richiesta delle bollicine che vengono dal mare non mancherà. “Questo primo anno sarà di rodaggio ma poi spero di ingranare – confida Andrea – con l'aumentare della richiesta posso arrivare fino a 2.000 bottiglie stoccate. A fasi alterne ‘scenderò’ a prendere le bottiglie e a metterne di nuove, sarà un piacere immergersi ogni volta nella mia cantina blu".