La Kyenge difende i rom e critica Salvini, ma sui social finisce a "parolacce"
Dal campo di Gallarate, l'ex ministro Cecile Kyenge invoca il diritto alla casa dei nomadi, ma il popolo della rete risponde con "ruspa, ruspa, ruspa"
Cecile Kyenge contro Matteo Salvini, e il terreno di scontro è di nuovo la questione dell'integrazione dei rom.
Dal campo nomadi di Gallarate nel quale si è recata in visita per difendere il diritto dei sinti di avere una casa, l'ex ministra del Pd ha pubblicato su Twitter diverse fotografie che la ritraggono in compagnia di rom, corredandole con le parole: "Oggi ho fatto visita al campo sinti di Gallarate, dove ho incontrato una comunità viva, gioiosa e integrata".
Poi la stoccata neanche tanto velata al Ministro dell'Interno e alle sue politiche: "Alla demagogia di questi tempi si reagisce lottando per il diritto alla casa e per l'inclusione sociale: solo così si può costruire un futuro di coesione pacifica".
Che l'ex ministra dem sui social network non fosse esattamente amatissima lo si sapeva già, ma - dopo la pubblicazione del tweet di cui sopra - l'idiosincrasia per Cecile Kyenge ha conosciuto una nuova primavera.
Tralasciando la marea di risposte irriferibili, impubblicabili e irripetibili, non sono stati pochi coloro che hanno gridato alla "ruspa" (riprendendo il leitmotiv del leader del Carroccio). Altri hanno inveito contro l'esponente del Pd accusandola di vivere su un altro pianeta e di aver totalmente perduto il contatto con la realtà.
"Lei fa razzismo al contrario" è un'altra obiezione ricorrente, insistendo sul diritto alla casa per tutti e non solo per gli immigrati o per i nomadi.
Altri contestano l'utiilizzo "troppo frequente" della parola diritti riferita a determinate categorie di persone. "E della parola doveri mai sentito parlare?" le domanda un utente di Twitter. "Il dovere di pagare le tasse, il dovere di pagare l'affitto ecc..?".
Innumerevoli gli inviti degli utenti a "portarsi i rom a casa sua", e le accuse d'ipocrisia e di mancanza di tutela degli italiani a favore di nomadi e migranti.
Insomma, vista la reazione inferocita della rete, forse in futuro la povera Kyenge ci penserà due volte prima di ripubblicare un tweet di tale natura.