Cronache
La Russa jr, il padre della ragazza: "Non è una verginella"
Il cellulare dell'accusato non può essere sequestrato: la sim è del padre e in quanto presidente del Senato è 'coperta' dalle garanzie parlamentari
La Russa jr, il padre della 22enne svela una verità fin qui nascosta che riguarda sua figlia
Continua a tenere banco il caso La Russa jr, in attesa di accertare i fatti torna a parlare il padre della ragazza che accusa Leonardo Apache di stupro e le sue sono parole di dolore per sua figlia e per la situazione in cui vive. "Io posso dire - racconta a La Verità - che voglio tanto bene alla mia bambina, che sono dispiaciuto per quanto le è accaduto. Non sono un bacchettone, mia figlia non è una verginella e se fa sesso con qualcuno, fa parte della sua vita. Il problema non è quello. Il problema è se una ragazza lo fa e non sa di averlo fatto perché ha preso una sostanza di quelle che vengono definite generalmente “droghe del sesso”, credo che bisognerà cercare di capire quello. Il padre della ragazza dice che sarà molto difficile provare l’assunzione della droga dello stupro.
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Poi parla della cocaina: "Ovviamente io, come genitore, - prosegue il genitore della 22enne a La Verità - non posso che arrabbiarmi ma, purtroppo, la ragazza non dipende più da me". E questo perché «non solo è maggiorenne, ma vive con la mia ex moglie, donna dalla quale io mi sono divorziato 15 anni fa e da allora non comunichiamo. Sono accaduti fatti molto incresciosi e tristi in questi 15 anni. Io e la mia ex moglie non ci siamo più parlati. Comunque mia figlia ha vissuto una vicenda terribile "per il fatto di non sapere cosa abbia fatto in quelle ore di buco".
E ancora: "Oggi i ragazzini non fanno delle gran vite, diciamocelo, e nel locale in cui si trovavano erano tutti drogati. È inutile che quello là (il riferimento è al presidente del Senato Ignazio La Russa, ndr) dica "mio figlio, invece, no". E questa non è una colpa, è un fatto". E aggiunge che la realtà di Milano è terribile: "Adesso mia figlia verrà esclusa da certi giri perché ha fatto questa denuncia, figurati! Pazienza. Anche perché, secondo me, se esce da questa realtà è anche un bene. Infine, smentisce la possibilità di accettare un risarcimento per chiudere la vicenda: "Penso che non sia proprio possibile e comunque nessuno si è fatto vivo".
La Russa jr, indagini sulle chat
Sono al lavoro sulle chat tra la ragazza che accusa Leonardo Apache la Russa di averla violentata e le sue amiche gli inquirenti e gli investigatori milanesi titolari dell'inchiesta in cui il terzogenito del Presidente del Senato è finito indagato. E prosegue anche l'ascolto dei testimoni, compreso uno dei titolari del club Apophis, la discoteca in cui il 21enne si è incontrato con la giovane che poi l'ha denunciato. I messaggi delle chat sono stati recuperati attraverso la copia forense dei telefoni delle giovani, operazione che al momento non è invece possibile fare sul cellulare del figlio del politico in quanto non è sequestrabile: la sim è intestata al padre e dunque 'coperta' dalle garanzie previste per i parlamentari.