Cronache
Marò, Italia fregata: l'India incassa 1mln ma i due sono innocenti

Tutte le contraddizioni del caso dei due marò. Come ci hanno fregati e come si è risolto. Il conflitto a fuoco accaduto prima dell’arrivo degli italiani
Dopo 9 anni la Corte Suprema indiana ha chiuso il caso dei due marò. Ne abbiamo parlato con il giornalista di Esteri Lorenzo Bianchi*. Una sua memoria è diventata un atto decisivo del Collegio internazionale di difesa, recepita e autorizzata dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni
La Corte ha chiuso il caso...
La vicenda andrebbe raccontata perché ne sono successe di tutti i colori
Prego
Bisogna tener presente un primo fatto: il Tribunale internazionale e permanente di arbitrato dell'Aja ha deciso, nel luglio del 2020, che la competenza per stabilire quello che è realmente accaduto e fare un processo spetta all'Italia
Perché?
Per diversi motivi. Tutti i fatti non sono avvenuti in acque territoriali indiane, entro cioè le 12 miglia dalla costa indiana. I marò hanno anche un’immunità funzionale, essendo militari della marina militare italiana. Soltanto la decisione del comandante della Enrica Lexie, di obbedire alla richiesta del porto di Kochi, ha portato la petroliera italiana Enrica Lexie in acque indiane. Ma l'incidente è avvenuto assolutamente in acque internazionali. La Corte permanente di arbitrato dell'Aja ha stabilito soltanto che la competenza a giudicare i due marò è italiana e c'è stato questo piccolo contentino, contraddittorio, rispetto alla decisione. L’Italia deve pagare una cifra all'India. È contraddittorio certo perché questo ha il sapore del risarcimento e quindi sembrerebbe che il fatto, come raccontato dalla cronaca indiana, sia realmente accaduto
I lettori si chiedono: questi marò sono colpevoli o innocenti?
Sono innocenti. Nella memoria depositata ho ricordato tutte le cose che non funzionavano nella ricostruzione degli indiani e potrei fare esempi a raffica anche soltanto sulla questione della primissima ricostruzione
La Corte indiana doveva decidere la quantificazione dell'indennizzo?
La Corte Suprema indiana doveva soltanto registrare l'arrivo di un indennizzo di 100 milioni di rupie, cioè 1,1 milioni di euro. L'Italia doveva versare alle famiglie delle vittime questa cifra. Soltanto all'udienza del 19 aprile la Corte Suprema indiana, nella persona di Sharad Arvind Bobde, il procuratore generale dello Stato, ha potuto confermare che la cifra era stata effettivamente depositata
Dal governo italiano?
Si
Gli esempi di cui parlavi?
C'è un’incredibile catena di incongruenze. Ufficialmente l'assalto sventato alla Enrica Lexie è accaduto alle 16:30, ora dell'India. Lo stesso comandante del peschereccio Saint Antony, dove erano i due marinai che saranno poi vittime, si è contraddetto nella sua ricostruzione. Gli orari non tornano. La Enrica Lexie, la nave sulla quale erano i due marò di marina, arriva nel porto di Kochi alle 23. Alle 23 nel porto di Neendakara arriva il peschereccio Saint Antony e il comandante Freddy Bosco dichiara al canale televisivo Venad News che aveva appena subito un incidente nel quale erano stati uccisi due suoi marinai, Valentine Jelastine e Ajeesh Pink. Bosco dice che il fatto è avvenuto alle 21 e 30 ora indiana, cioè cinque ore dopo l'assalto fallito alla Enrica Lexie
Qualcosa non torna...
Si, infatti un cronista della emittente televisiva se ne era accorto. Gli risponde "ma comandante, sta sbagliando sull'orario!" ma lui insiste "no, no, erano le 21 e 30". Poi ci sono degli accertamenti tra i quali uno degli uccisi ha un braccio sollevato e teso come accade quando insorge la rigidità cadaverica. Ora quella rigidità cadaverica, dicono gli esperti, si manifesta solo 12 ore dopo la morte. Quindi l’uccisione sarebbe accaduta molto prima di quando le imbarcazioni si sono incontrate. Tutto il quadro degli orari non funziona
Quindi è probabile che i due marinai indiani siano stati uccisi prima e in un altro contesto?
Esatto. Sono stati uccisi prima e in un altro contesto e poi la responsabilità è stata scaricata sugli italiani
E come è avvenuto lo scambio a fuoco tra i due marò italiani e la nave Saint Antony?
Hanno sparato dei colpi di avvertimento ma non sullo scafo. A quel punto la Saint Antony si è allontanata, è fuggita. Ci sono però delle cose materiali sicure. Ad esempio l'angolo dei proiettili trovati sulla Saint Antony. Non può assolutamente essere l'angolo di chi ha sparato dalla Enrica Lexie, dall'alto, perché la Enrica Lexie era molto alta sul livello del mare. I proiettili trovati sulla Saint Antony erano stati sparati alla stessa altezza dell’imbarcazione, sul livello del mare. E questa è una delle tantissime incongruenze
Ce ne sono anche altre?
Il peschereccio viene fatto affondare e poi recuperato miracolosamente. Quindi sono cancellate le tracce di polvere da sparo che potevano essere molto utili per andare a identificare le armi che avevano effettivamente sparato. Per non dimenticare le conclusioni della perizia balistica fatta degli indiani
Cosa diceva?
Loro stessi avevano sollevato molti dubbi sul caso. Il perito indiano N.G. Nisha ammise che non era possibile stabilire se i frammenti rinvenuti sulla Saint Antony fossero di una delle tante armi sequestrate ai due marò italiani. Gli indiani stessi hanno immesso nel caso dei dubbi micidiali
Come mai questa storia, lo chiedo a fronte della tua esperienza come giornalista di Esteri da tanti anni, si è trasformata in un caso politico internazionale quando potevano esserci delle evidenze a fronte anche delle incongruenze che racconti e sostengono gli stessi indiani?
Perché la storia si è intrecciata con la politica. Eravamo alla vigilia di elezioni suppletive molto importanti per il partito del Congresso nel Kerala. Il partito veniva accusato di essere stato passivo e silente di fronte al fatto che i pescatori che sconfinavano dalle acque territoriali venissero spesso affrontati e uccisi dalla marina dello Sri Lanka. Il partito del Congresso veniva accusato di non aver mai sollevata la questione, di non aver fatto nulla. Le cronache nazionali raccontano di più di 500 pescatori indiani morti in circostanze simili. Un problema sociale reale
Si sono incrociati questi due fattori quindi?
Sì, il caso si è incrociato con una scadenza politica elettorale molto importante
Cosa possiamo dire ai lettori italiani che si sono divisi tra colpevolisti e innocentisti, sulla base di un orientamento culturale e politico?
(sospira, ndr) Che come sempre se le persone, prima di parlare, avessero voglia di controllare un pochettino i fatti veramente accaduti forse si risparmierebbero di dire cose anche assolutamente strampalate o false
Cosa accadrà oggi in Italia?
Della vicenda si sta occupando la Procura della Repubblica di Roma, con il sostituto procuratore Erminio Amelio che sta seguendo il caso da alcuni mesi. Sta esaminando le carte inviate dal Tribunale internazionale e dovrà procedere e concludere l'istruttoria. Se segue gli accadimenti inevitabilmente concluderà con un non luogo a procedere, anche senza prendere in considerazione l'immunità funzionale dei due marò. In questa sede per la prima volta i due marò saranno interrogati, immagino, e potranno finalmente dire quello che non hanno potuto dire fino ad ora perché erano tenuti al silenzio.
*Lorenzo Bianchi è un giornalista che si occupa di Esteri, collabora con il Quotidiano nazionale (Il resto del carlino-Nazione-Giorno). E’ suo il blog di QN L’Oriente vicino