Cronache

Lady Gucci truffata da ex compagna di cella. Perso immobile da 14 mln di euro

Patrizia Reggiani è stata definita dagli psichiatri "plagiabile e altamente influenzabile". Quattro persone iscritte nel registro degli indagati

Lady Gucci truffata da ex compagna di cella. Perso immobile da 14 mln di euro

Torna a far parlare di sè Patrizia Reggiani, più nota come Lady Gucci. La donna condannata a 26 anni di carcere per essere la mandante e organizzatrice dell'omicidio del marito, Maurizio Gucci, ucciso il 27 marzo 1995 a colpi di pistola da un killer pagato dalla Reggiani. Lady Gucci è uscita dal carcere sette anni fa - si legge sulla Stampa, e ha deciso di nominare Loredana Canò, sua ex compagna di cella «segretaria particolare», ospitandola a vivere con lei nella lussuosissima villa a tre piani con torre vicino ai giardini della Guastalla, a due passi dal Tribunale di Milano. Stipendiata come «dama di compagnia» e per occuparsi di tutte le incombenze domestiche. Ma ora la signora Canò è finita indagata assieme a due avvocati e un consulente bancario con l’accusa di circonvenzione d’incapace. Il sospetto del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano è che i quattro abbiano tramato per mettere le mani sul patrimonio milionario lasciato alla Reggiani e a una fondazione benefica dall’anziana madre, Silvia Barbieri, morta nel 2019.

La figlia, Allegra Gucci, - prosegue la Stampa - si è rivolta al Tribunale per chiedere di sottoporre la Reggiani ad amministrazione di sostegno. La consulenza tecnica disposta dal Tribunale le ha dato ragione. Lady Gucci è stata definita dagli psichiatri «plagiabile», altamente «influenzabile» e incapace di gestire il ricco patrimonio. l’anziana Barbieri ha firmato un testamento con cui ha destinato alla figlia Patrizia una quota dell’eredità: la prestigiosa villa e un capannone di 10 mila metri quadrati. Proprietà che sarebbero state gestite, appunto, da Pizzi. Mentre alla fondazione guidata da Giani è andato un complesso immobiliare da almeno 14 milioni di euro dietro la Stazione Centrale, tra appartamenti, negozi e box affittati, e 4 milioni in contanti. In tutto questo tempo, mai Pizzi ha impugnato il testamento, nell’interesse della sua assistita, Patrizia Reggiani. Oltre a Canò, Giani e Pizzi, è stato iscritto nel registro degli indagati anche Marco Chiesa, senior private banker di Banca Generali che gestisce i conti della Reggiani.