Cronache
Le suore Social di Pienza rischiano la riduzione allo stato laicale
Le suore Social di Pienza e i tentennamenti del Vaticano
Le suore Social di Pienza rischiano la riduzione allo stato laicale
In questi tempi matti e disperatissimi non ci si può meravigliare più di niente. Da qualche giorno sui Social girano video di balletti hot di Zelensky in tacchi a spillo che è “bravissima” a piroettare sculettando a favore di telecamere. Forse l’ha registrato per dare manforte al patriarca ortodosso Russo Cirillo Primo che dice giustamente che l’Occidente e i preti cattolici sono i maggiori responsabili del degrado mondiale. Ma veniamo ai fatti, come quelli delle suore di clausura Social di Pienza, meraviglioso borgo della campagna senese. La vicenda è tipica dei nostri tempi, in cui ogni freno morale è stato allentato. Si tratta di tredici monache di clausura guidate per cinque anni da suor Diletta, la superiora, che una volta faceva la marescialla delle Guardie Forestali.
Le sorelle, smaniose di una vita più interessante, hanno aperto una pagina Facebook con annunci del tipo: “Vuoi sperimentare una nuova avventura? Vieni cinque giorni in clausura” (fa pure rima), con tanto di numero di cellulare allegato. Sembra una proposta erotica più che un invito allo spirito. Non contente però dell’inusitata pubblicità hanno infierito facendo pubblicità al mercantino che si svolge nel giardino del monastero di clausura di Maria Tempio dello Spirito Santo: vendevano magneti, una cucina componibile in legno, profumi, essenze e candele e meno male che si sono fermate qui con l’oggettistica ardita, che ormai non ci si può meravigliare più di niente. Naturalmente queste attività non sono permesse a delle monache di clausura. E quando sono cominciati a girare i soldi anche il Vaticano se ne è occupato che ha indagato tramite un delegato apostolico. I verbali sono stati secretati ed è stata informata la Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza nella figura del vescovo. Dopo l’indagine la superiora non era più la “Diletta” visto che il Vaticano l’ha sostituita con una nuova Badessa.
A questo punto le suore hanno dato di matto, si sono barricate nel convento ed hanno difeso la vecchia superiora dicendo che nessuno doveva permettersi di toccarla.
La stessa Suor Diletta ha reagito duramente scrivendo che:
«Questa comunità monastica respinge ogni accusa anche solo remota, di disubbidienza e resistenza, ai comandi dei legittimi Superiori», intanto però, per coerenza, non molla il posto, peggio di un politico del vituperato mondo esterno. Ora il vescovo ha a disposizione cinque “richiami ufficiali” e poi il Vaticano le può ridurre allo stato laicale, insomma le può cacciare da Santa Romana Chiesa. E farebbe molto bene, aggiungiamo noi. Purtroppo una cattiva ed evitabile interpretazione del Concilio Vaticano Secondo ha dato la stura ad ogni sorta di lassismo da cui non è esente lo stesso Papa Francesco, la cui pastorale è ambigua sul piano dottrinale e i cui ondeggiamenti confondono i fedeli. Ci sono aperture bizzarre, improvvise accelerazioni in avanti che avevano messo già in allarme il Papa precedente, Benedetto XVI. Da ultimo il divieto alla messa in latino sembra voler distruggere i conservatori. E poi c’è tutto il tema dell’omosessualità che per il Papa è (giustamente) “un peccato ma non un crimine”. Ma se si tratta appunto di un peccato perché viene tollerata e non viene punita? Ne abbiamo parlato anche qui
Del resto l’offensiva modernista attacca addirittura la Bibbia. Si pensi solo che ora va di moda sostenere che Sodoma e Gomorra siano state distrutte da Dio non per il “peccato” di omosessualità ma perché non avrebbero ottemperato alla ospitalità degli stranieri. Non sanno più che inventarsi per distorcere la Verità. Wikipedia, ad esempio, supporta queste evidenti tentativi di deformare il dettato biblico con teologi improvvisati e grafomani, come un tal Renato Pierri (è stato pure professore di religione!), che sostengono questa tesi strampalata accusando addirittura l’estensore della Bibbia che è ispirato da Dio, almeno per chi ci crede. Ora quando non piace una Verità della Bibbia si dice semplicemente che è sbagliata, intanto il Vaticano tace e per fortuna loro sono lontani i tempi in cui Giordano Bruno illuminava l’alba romana.