Londra, riparte l'offensiva Isis in Ue. Attacchi saranno tanti e imprevedibili
Un anno dopo Bruxelles nuovo attentato terroristico, stavolta a Londra. L'Isis morente in Medio Oriente rilancia la sua offensiva in Ue
@LorenzoLamperti
22 marzo 2016. Un attacco terroristico colpisce Bruxelles, all'aeroporto e nella metropolitana. 22 marzo 2017. Un attacco terroristico colpisce Londra. Solo un caso oppure la celebrazione di una macabra ricorrenza? Troppo presto per dirlo. Una cosa è certa. L'Europa si scopre ancora una volta vulnerabile, anche se Londra ha deciso di non fare più parte di quell'Unione Europea divenuta un bersaglio privilegiato dei gruppi terroristici.
Riparte da Londra l'offensiva Isis in Europa
Ancora molte cose non sono chiare su quanto accaduto a Londra. L'identità dell'assalitore, l'eventuale presenza di complici o fiancheggiatori, l'evolversi della sua radicalizzazione. Ma d'altronde su molti di questi elementi permangono numerosi dubbi su tante delle stragi che si sono tristemente avvicendate negli scorsi mesi. E allora, che questo assalitore sia o no affiliato all'Isis, che sia un combattente addestrato oppure il cosiddetto "lupo solitario", passa quasi in secondo piano. L'"internazionale del terrore" è purtroppo riuscita a mettere il suo ombrello sopra tante azioni diversissime tra loro. E' riuscita a instillare la sua ombra in ogni aggressione dai contorni vagamente terroristici.
L'Isis sconfitto in Medio Oriente torna a colpire l'Europa
Solo qualche anno fa un uomo che si scaglia in auto sulla folla sul ponte di Westminster e poi attacca da solo il Parlamento britannico armato di un coltello, senza nessuna speranza di conquista, sarebbe stato visto come un folle. Oggi, invece, viene subito considerato un combattente dell'Isis. Un Isis che in Medio Oriente sta subendo gravi perdite. Mosul sta ormai per cadere, le sorti del conflitto siriano sono tornate a pendere dalla parte del regime di Assad. In Libia il colonello Haftar e le forze internazionali stanno riuscendo a ridimensionare la minaccia. Proprio per questo ora è il momento più pericoloso.
Organizzare un attentato? Troppo semplice
Lo Stato Islamico ha rilanciato con forza la sua campagna di attacchi in Europa. E, paradossalmente, può farlo senza nemmeno muovere un dito. Già, perché l'accesso agli strumenti necessari a compiere un attentato è ormai sempre più semplice, così come è sempre più semplice radicalizzarsi e radicalizzare. Ma tutto, anche l'azione di un piccolo criminale che ora dà un senso alla propria esistenza tramite una pseudo affiliazione all'Isis, finisce sotto l'etichetta dello Stato Islamico, dando forza e autorevolezza "ideali" a un'organizzazione che nel concreto è vicina alla sconfitta.
L'invito del Califfato: "Colpite con ogni mezzo"
Dai mezzi di informazione del Califfato sono partiti nelle scorse settimane diversi inviti a colpire gli infedeli. Con tutti i mezzi possibili. Camion (come a Nizza e Monaco di Baviera), auto, coltelli. A Londra è stato fatto un miscuglio di tutto ciò. Auto più coltello, con l'obiettivo di uccidere più persone possibili. A poche ore di distanza dal vertice di Roma, la sensazione è che Londra non sarà purtroppo l'ultimo episodio, ma semmai il primo di una nuova ondata. Speriamo di sbagliarci, ma proprio in questi giorni tutti i servizi di intelligence europei sono in preallarme per il timore di nuovi attacchi.
Gli attacchi saranno tanti e imprevedibili
Ma il problema è che si tratta quasi sempre di attacchi imprevedibili. Proprio l'eterogeneità e la disorganicità degli attori coinvolti rende praticamente impossibile capire dove e quando si potrà verificare un attacco. Pazzo? Lupo solitario? Affiliato Isis? Militare addestrato? Quasi non conta più. Il brand "Isis" è riuscito ad appropriarsi di qualsiasi oncia della nostra paura. Sull'omicidio di John Fitzgerald Kennedy c'è chi ha detto che "nemmeno lo stronzo che ha premuto il grilletto sa chi lo ha ucciso". Nel 2017, in Europa, capire chi ha guidato l'auto, chi ha alzato un coltello, chi ha azionato un giubbotto esplosivo o chi ha premuto il grilletto passa tragicamente in secondo piano: l'effetto "terrore" è comunque assicurato.