Londra, spunta la pista italiana. Il terzo killer figlio di una bolognese
E' Youssef Zaghba, il terzo degli attentatori di Londra, madre italiana e padre marocchino, aveva il doppio passaporto e ha vissuto a Bologna per alcuni periodi
E' Youssef Zaghba, il terzo degli attentatori di Londra, madre italiana e padre marocchino, aveva il doppio passaporto e ha vissuto a Bologna per alcuni periodi. Lo riferisce Repubblica.it, secondo cui il killer era già stato fermato lo scorso anno nel capoluogo emiliano venne fermato mentre cercava di imbarcarsi su un volo per la Turchia.
Secondo quanto scrive Repubblica, il giovane aveva insospettito gli agenti in quanto in possesso soltanto di uno zainetto senza soldi e bagagli e con un biglietto di sola andata. Particolari che gli inquirenti hanno letto come il chiaro indizio che si trattasse di un volontario destinato a raggiungere lo Stato Islamico. Solo il passaporto italiano di Zaghba ha impedito di procedere a un'espulsione.
Interrogata dalla polizia, la madre dell'italo-marocchino che vive tuttora a Bologna, spiegò alla polizia che il ragazzo le aveva detto di volere andare a Roma, chiedendole i soldi per il biglietto, e non le aveva mai parlato di Turchia. Ma i controlli della procura hanno fatto rinvenire sul suo cellulare immagini che confermavano la volontà di aderire allo Stato Islamico, indizi che però non sono stati ritenuti sufficienti per un'incriminazione con l'accusa di terrorismo, alla luce anche della giovanissima età. Il nome però venne inserito nella lista dei soggetti pericolosi e tenuto sotto controllo, passando tutte le informazioni raccolte all'intelligence britannica.
La presenza di diversi familiari Oltre Manica ha permesso poi a Zaghba di trascorrere gli ultimi mesi in Gran Bretagna, nella periferia, come ha riferito Scotland Yard, nell'East London come gli altri due terroristi. Ieri erano stati rivelati i nomi degli altri due terroristi che sabato sera hanno ucciso sette persone a London Bridge e Borough Market: Kuhram Shazad Butt, 27 anni, ritenuto il capo del commando, cittadino britannico nato in Pakistan, sposato con un figlio, e Rachid Redouane, 30 anni, che sosteneva di essere marocchino e libico e in passato, specifica Scotland Yard, aveva assunto anche un'altra identità: quella di Rachid Elkhdar.