Cronache

Luci e ombre sullo sblocca cantieri

Intervista a Lucio Lacerenza, moderatore del convegno “Appalti e concorrenza nella pubblica amministrazione tra etica e efficienza”, commenta lo sbloccacantieri

Il decreto Sblocca Cantieri, ora legge dal 14 giugno, torna a metter mano al codice degli appalti che, nel nostro Paese, non riesce a trovare una forma stabile e chiara con l’obiettivo di sostenere il settore dei contratti pubblici. Obiettivo ancora una volta non centrato secondo il giudizio di imprenditori e amministratori. A latere del convegno “Appalti e concorrenza nella pubblica amministrazione tra etica ed efficienza” che si è tenuto a Frosinone e che ha visto tra i relatori anche il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, abbiamo chiesto un commento sullo Sblocca Cantieri all’avvocato Lucio Lacerenza che del convegno è stato il moderatore.

Avvocato Lacerenza, in poche battute, può illustrarci luci e ombre dello Sblocca Cantieri?

Siamo ancora una volta di fronte ad un ossimoro legislativo e l’introduzione di norme di semplificazione finisce in realtà per complicare il quadro delle regole. Al favore per la moratoria sulla terna dei subappaltatori e per la crescente attenzione sulla congruità dell’offerta, sia pur regolata con norme non proprio chiare, fa da contrappeso la preoccupazione per la tempistica di adozione del regolamento unico sugli appalti.

Cosa troviamo di veramente nuovo per il rilancio degli appalti?

Sul terreno del rilancio e della semplificazione vanno salutati la soppressione del rito “super-accelerato” che costringeva le imprese ad impugnare entro 30 giorni le risultanze delle ammissione dei concorrenti, l’estensione anche agli appalti di servizi e forniture dell’anticipazione del 20% sul valore del contratto, la sospensione fino al 31.12.2020 della norma sulla terna dei subappaltatori, il sistema dei commissari esterni di gara egualmente congelato sino a fine 2020, l’aver scongiurato il blocco dalle gare per le imprese che inadempienti con il fisco anche nel caso di pendenze non definitivamente accertate.

Si è parlato tanto della professionalizzazione delle Stazioni Appalti, lo Sblocca Cantieri contiene novità in questa direzione?

Lo Sblocca Cantieri manca di riferimenti alla professionalizzazione delle stazioni appaltanti, lascia margini alle amministrazioni sul subappalto, che peraltro dovrebbe essere disciplinato come strumento di organizzazione dei fattori della produzione e non in chiave ideologica; manca infine di termini perentori per dare certezza alle fasi decisionali e di trasferimento delle risorse.

Dai lavori del convegno quale richiesta è stata lanciata?

Dal convegno, fortemente voluto dai Presidenti dei Giovani Ucid e dei Giovani Unindustria di Frosinone, sono emersi la necessità di coniugare etica ed efficienza nel settore, ma anche l’invito al Legislatore ad occuparsi della materia in termini chiari ed in modo organico per rispondere alle criticità, ancora tante, in essere.