Cronache
M5s Roma allo sbando: SOS acqua, Dg ATAC se ne va e Raggi perde un altro pezzo
Mentre Bruno Rota si dimette, il New York Times tuona: "La sindaca sembra consapevole che privare i romani dell'acqua potabile potrebbe affondarla"
Il M5s a Roma è nel caos più completo, e purtroppo porta con sé anche la Capitale. Il Primo Ministro Gentiloni ha annunciato di aver ricevuto da Roma la richiesta di stato di emergenza per il problema della siccità e la situazione disastrosa del lago di Bracciano. Situazione per cui si è minacciato il razionamento dell'acqua, ma che potrebbe portare a soluzioni ancor più drastiche. Da qui la richiesta al Governo. Che fa sapere, tramite il Primo Ministro, che si stanno valutando le misure necessarie in concerto con la Protezione Civile.
Lo stesso New York Times si è occupato del caso acqua a Roma, lasciandosi andare a una nefasta profezia secondo cui "la Raggi pare consapevole che privare i romani dell'acqua potabile potrebbe potenzialmente affondarla". E, come se non bastasse tutto questo, l'amministrazione pentastellata oggi perde un altro pezzo, l'ennesimo: Il Direttore Generale dell'Atac Bruno Rota, scelto proprio dal m5s qualche mese fa per risanarne la complicata situazione. Dopo aver lamentato le condizioni disastrose dell'azienda partecipata relativa ai trasporti capitolini e a seguito di un aspro battibecco con il consigliere comunale Enrico Stefàno, accusato di avergli proposto di "promuovere i soliti noti", Rota si è visto ritirare le deleghe dall'Amministratore Unico Manuel Fantasia, pur asserendo di aver già presentato le sue dimissioni il 21 luglio. L'addio era già nell'aria, quindi. A riprova dell'atmosfera incandescente che regna in Campidoglioo
Rota entra a far parte del balletto di assessori, collaboratori e tecnici che hanno abbandonato la Raggi in questi tredici mesi di amministrazione, e la natura dello scontro con Stefàno getta una livida luce sulla questione "parentopoli" pentastellata, da sempre nell'occhio del ciclone.
Ricordiamo infatti che Enrico Stefàno, già consigliere grillino nella precedente amministrazione Marino, è marito di Veronica Mammì (ex consigliera municipale pentastellata E portaborse dell'onorevole grillina Federica Daga). Dal 2016, con l'avvento della Raggi, la Mammì è diventata assessora al settimo municipio, chiamata direttamente dalla presidente (grillina) Monica Lozzi. Il doppio incarico della Mammì, nella passata amministrazione, aveva già creato polemiche interne ed esterne al movimento, e la chiamata diretta nel 2016 da parte della presidente Lozzi le aveva rinfocolate. Ora Bruno Rota sostiene pubblicamente che Stefàno gli avrebbe sottoposto nomi da promuovere in azienda, "i soliti noti"... Una dichiarazione inquietante che ha portato direttamente a un esposto da parte del senatore Andrea Augello (Idea) riguardo al peculiare scambio di accuse fra l'ex direttore generale e il consigliere.
In tutto questo, Roma muore sotto i rifiuti e boccheggia minacciata dall'allarme acqua, mentre la giunta pentastellata continua la sua inesorabile disgregazione.