Macerata, la perizia su Traini "Sparò a sei immigrati perchè voleva farlo"
L'aggravante dell'odio razziale: "Non è colpa mia se a Macerata gli spacciatori sono tutti neri"
Macerata, la perizia su Traini "Sparò a sei immigrati perchè voleva farlo"
Luca Traini, il 29enne di Tolentino che il 3 febbraio scorso sparò contro sei immigrati a Macerata, era capace di intendere e volere, pur alle prese con “tratti disarmonici” della personalità. È questo quanto emerge dalla perizia psichiatrica realizzata da Massimo Picozzi, psichiatra incaricato dal presidente della Corte d'Assise di Macerata, Claudio Bonifazi.
L'aggravante dell'odio razziale: "Non è colpa mia se a Macerata gli spacciatori sono tutti neri"
Quando venne fermato perché ritenuto responsabile della sparatoria che coinvolse sei persone di colore, Traini disse di aver agito per vendicare Pamela Mastropietro, la 18enne uccisa e smembrata a Macerata pochi giorni prima (per l’omicidio di Pamela è in carcere il nigeriano Innocent Oseghale). "Non è colpa mia se a Macerata tutti gli spacciatori sono neri", si difese in un primo momento. Dalle indagini emerse poi che l'uomo era legato ad ambienti di estrema destra e collezionava in casa cimeli dell'epoca fascista.
La difesa di Traini sostiene "Ha una personalità borderline"
Di altro parere è lo psichiatra Giovanni Battista Camerini, incaricato dal difensore di Traini, avvocato Giancarlo Giulianelli, il quale sostiene la semi-infermità dell’imputato: “Durante questo periodo gli sono stati dati farmaci per stabilizzare l'umore ed è stato sottoposto a sedute per attenuare i tratti della personalità borderline”.