Cronache

Mafia Capitale: sentenza realistica per Salvatore Buzzi e Massimo Carminati

Daniele Rosa

Processo Mafia Capitale, la sentenza: pene importanti per associazione a delinquere, ma l'associazione di stampo mafioso non esiste

La moltitudine di manettari e forcaioli di cui è il nostro paese è ricco, oggi non è soddisfatta.  Infatti il giudizio di primo grado del processo Mafia Capitale non gli ha regalato tutto il 'sangue' di cui avrebbe avuto bisogno.

Fortunatamente invece la giustizia è stata decisa, pesante ma equilibrata e ha condannato tutti i colpevoli a pene importanti per associazione a delinquere, ma non ha voluto punirli per qualcosa che non aveva il diritto di essere probabilmente nemmeno nominato come associazione mafiosa.

 

MAFIA CAPITALE. DUE CRIMINALI NON DUE MAFIOSI

 

Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative e Massimo Carminati l'ex NAR sono stati riconosciuti colpevoli di essere i due capi manovratori di una banda che era riuscita ad entrare come un virus nel DNA della Pubblica Amministrazione romana. Una Pubblica Amministrazione che non era vaccinata alla corruttela e, a dire la verità, forse non ne era completamente vergine. 'La mucca va' fatta magná' diceva sprezzante Buzzi della P.A. romana.

In ogni caso una giustizia che ha volte si comporta in maniera incomprensibile e magari lascia a piede libero un migrante che tenta di ammazzare con un coltello un poliziotto questa volta ha dato l'impressione di essere andata nella direzione giusta.

 

MAFIA CAPITALE.  LA GIUSTIZIA NELLA DIREZIONE GIUSTA

 

La mafia e la camorra esistono in Italia, sono soggetti che sparano con fucili a pompa, pagano sicari, sciolgono gente nell'acido, fanno violenza , tengono in mano interi quartieri.
Realtà che non fanno parte del mondo di sopra, di sotto o di mezzo, ma di un mondo reale dove i violenti si impongono ai più deboli o ai solo normali.

Altra cosa , diversa dalla mafia, è muovere non le armi ma le mazzette in un terreno favorevole come è stato per Mafia Capitale.
Da una parte criminali che volevano il potere e offrivano danaro, ma dall'altra soggetti disponibili alla 'trattativa'.

Curiose le dichiarazioni del sindaco di Roma della città, Virginia Raggi 'è una vittoria per la città , anche se rimane una ferita aperta i cui danni la città sta pagando'.

 

MAFIA CAPITALE.LE CURIOSE PAROLE DI VIRGINIA RAGGI

 

La curiosità sta nel fatto che dalle poche parole del sindaco pare che tutti i mali della città provengano solo dal fenomeno Buzzi/Carminati e non da un esteso malaffare che circola indisturbato in molte realtà della Pubblica Amministrazione capitolina. Roma non sarà Corleone ma nemmeno Assisi.

Ecco anche per questo la sentenza è realistica, ha colpito con durezza l'associazione a delinquere ma non le ha dato la patente di fenomeno mafioso.
Non è stata una vittoria della difesa contro la tesi del Procuratore di Roma ma solo una presa di coscienza equilibrata della realtà italiana.

Se a Mafia Capitale si fosse dato il timbro di fenomeno mafioso molto probabilmente un bel pezzo di un'Italia corrotta sarebbe dovuta entrare in uno spazio criminale molto più complesso e storicamente diverso. Uno spazio conosciuto in tutto il mondo con il nome di mafia, dove normalmente c'è un altro soggetto importante, la politica di livello alto.
In Mafia Capitale questo soggetto si è visto davvero poco.