Cronache
Mafia nigeriana, traffico di organi e di esseri umani in Italia
Cosa Nostra in questo periodo collabora con la mafia nigeriana, creando un circuito criminale chiuso in cui molti migranti nigeriani restano intrappolati
L'Italia è senza dubbio il luogo di passaggio preferito dai migranti economici che fuggono dalla violenza, dalle guerre, dal terrorismo e dalla povertà per recarsi in Europa. Secondo il Ministero dell’Interno, circa centomila migranti sono entrati in Italia nel 2017, di questi, la Nigeria, di gran lunga, ha avuto il maggior numero totale di arrivi. Secondo l'UNHCR la maggior parte di questi migranti arriva in Italia via mare, e il 30% sono donne e bambini. Da un’analisi statistica basata su dati Eurostat il numero di donne e di minori che arrivano dalla Nigeria, è raddoppiato passando da 5.800 del 2016 a 12.009 in 2017. L'Italia, dopotutto, è la destinazione principale dei migranti che fuggono da Abuja (capitale della Nigeria).
Le donne finiscono spesso per essere forzate alla prostituzione (fonte: Relazione Open Migration 2017). I minori, invece, sono utilizzati nello spaccio di droga e sempre più spesso diventano “oggetti” da utilizzare nel traffico di organi umani. A gestire questo tipo di traffici sono sia organizzazioni criminali africane sia italiane. La Black Axe, un’associazione criminale nigeriana che arriva in Italia con le prime ondate di migranti, ha, di fatto, introdotto in Italia il business del traffico di droga e di organi umani.
Cosa Nostra in questo periodo collabora con la mafia nigeriana, creando un circuito criminale chiuso in cui molti migranti nigeriani restano intrappolati. Anche la Campania, e nello specifico la zona di Castel Volturno, ad esempio, sta diventando parte di quest’orribile circuito perverso. In Sicilia, Ballarò, una piccola area di mercato, è diventata una roccaforte della mafia nigeriana enormemente redditizia poiché consente alla stessa spacciare droga e di esercitare la prostituzione. Per quanto riguarda i minori, la mafia nigeriana fornisce “il materiale” per il settore dei trapianti clandestini, in massima parte con eliminazione del “donatore”. I nigeriani uccidono i bambini per asportare i loro organi, spesso, i minori sono presi dalle famiglie giustificando tale condotta criminosa come uccisioni sacrificali o casi di magia nera. Le loro carcasse svuotate degli organi sono seppellite nelle campagne all’interno di fosse comuni.
Ogni anno nel mondo 60.000 bambini sono utilizzati nel traffico di organi umani, fruttando un miliardo e mezzo di dollari. Di essi un terzo è gestito dalla mafia nigeriana. Eppure si nasconde, si minimizza, si nega. Perché? Di certo spinti dal bisogno economico intere famiglie, hanno lasciato la Nigeria e la loro rete di parenti per venire sulle rive dell'Europa, dove non hanno protezione e nessuna prospettiva di lavoro. Il traffico di organi lega indissolubilmente insieme la mafia nigeriana, cui spetta il procacciamento delle vittime e lo "smaltimento dei rifiuti", e le persone cd. "perbene".
Chi esegue l'espianto e il trapianto? Certamente chirurghi esperti in cliniche attrezzate. Occorrono medici, anestesisti, infermieri. Ci vogliono complici nelle istituzioni, perché una clinica non può funzionare senza di esse, tantomeno una clinica dove si fanno trapianti. Ci sono, infine, i ricchi fruitori dei trapianti clandestini. Gente stimata, rispettata, di successo, che può spendere centinaia di migliaia di euro per il trapianto e che è totalmente priva di scrupoli: la parte peggiore di tutto quest’orrore.
Credo che su questo fronte convenga impegnarsi di più e in maniera concreta, particolarmente in collaborazione con la società civile, l’associazionismo - da sempre sul fronte del contrasto alle mafie - per evitare che, un domani non troppo in là da venire, ci possiamo trovare tutti a piangere sul troppo tempo sprecato senza neppure la minima forza di reagire. Di fronte a quest’orrore non ci si può fermare, bisogna continuare a tenere la guardia alta.
*Presidente dell’Osservatorio Antimafia del Molise