Cronache
Gang giovanili in Italia: la mappatura
In Italia sono state individuate 4 principali tipologie di gang giovanili. Transcrime ne fa una fotografia piuttosto dettagliata
Gang giovanili legate alle mafie
I gruppi che si ispirano o hanno dirette connessioni con le tradizionali organizzazioni criminali nostrane sono stati censiti soprattutto al Sud, in contesti urbani in cui c’è storicamente una presenza mafiosa, in particolare, nelle province di Napoli, Salerno, Reggio Calabria, Crotone, Vibo Valentia e Caltanissetta. Casi sporadici sono segnalati a Milano (in contatto con la ‘ndrina Di Giovine-Serraino), Modena, Fermo, Firenze e Vercelli. L’esempio più eclatante è quello costituito dalla cosiddetta “Paranza dei bambini” legata al clan Sibillo a Napoli, diventata nota dopo l’omicidio del baby boss Emanuele da parte del clan rivale Buonerba. Essa è formata per lo più da giovani provenienti da famiglie camorristiche; è stata capace di imporsi nelle estorsioni e nello spaccio e di attirarsi le attenzioni dei media con le famose “stese”. La gang giovanile di Crotone è in contatto con il Locale di Cirò mentre a Vibo Valentia ha conquistato spazio la nuova “Banda della Magliana”, un gruppo di ragazzi che si rifaceva alla famosa organizzazione criminale romana e alla narrazione di “Romanzo criminale”. In questo genere di gang è difficile distinguere tra giovani affiliati e giovani che aspirano a entrare nei clan.
Gang giovanili senza struttura definita
Sono le più numerose e sono caratterizzate da legami deboli, senza una gerarchia chiara. Sono spesso coinvolti in risse, percosse e lesioni, rapine, furti e atti di bullismo, spesso a danno di coetanei. Non mancano episodi di minacce con armi da taglio e violenze sessuali, mentre l’attività di spaccio è marginale. In quasi la metà dei casi sono composte da italiani, in meno di uno su tre da stranieri. Abbastanza omogenea la distribuzione sul territorio nazionale: si segnalano, tra le altre, la Gang di Sant’Ottavio a Torino, Z4 e Ripamonti M5 a Milano, La Gang del Kalashnikov a Trieste, QBR (Quartiere Borgo Roma) e USK a Verona, Massa Negra a Ravenna, Via delle baby gang ad Ancona, STM (Siamo Tutti Mafiosi) a Cosenza. Alla Banda di Casanova a Bolzano, manipolo di precoci under 14, sono stati addebitati un po’ di piccoli furti, maltrattamenti di animali e atti vandalici, mentre gli Orfanelli, attivi nel Salento, aggredirono ripetutamente, sino alla tortura, un pensionato disabile psichico. A Roma agiscono Anundo gang’s, La17 e La18: queste ultime due sono finite sui giornali nei giorni scorsi quando alcuni membri della prima (di Roma nord) avrebbero pestato un 17enne affetto da sindrome di Down, guadagnandosi la pronta condanna via social dei rivali (della Garbatella): un lapidario “fateve schifo”.