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Marko Rupnik prete “abusatore”: la Chiesa lo cancella, via le sue opere d'arte da Lourdes

Il santuario Mariano più famoso al mondo copre i mosaici donati. Don Gronchi: “Lourdes è un luogo di grazia, non può esserci spazio per la paternità tradita"

Marko Rupnik prete “abusatore”: la Chiesa lo cancella, via le sue opere d'arte da Lourdes

Alla vigilia dell'apertura dell'Assemblea plenaria dei vescovi di Francia presso il Santuario mariano di Lourdes, il vescovo Jean-Marc Micas ha annunciato che le porte d’ingresso della Basilica con i mosaici dell’ex gesuita sloveno Marko Rupnik, accusato di abusi psicologici e sessuali da alcune religiose, saranno ricoperte da pannelli in alluminio. Questo, ha affermato il vescovo di Tarbes e Lourdes, faciliterà l'ingresso nella basilica "alle persone che oggi non possono varcarne la soglia". Lo rende noto il sito vatican.news.

La Chiesa sferra un attacco violentissimo a padre Rupnik

E dopo la lettera di “scuse”del Padre generale dei Gesuiti alle venti sorelle oggetto di molestie e violenze sessuali da parte dell'ex gesuita Rupnik, la Chiesa sembra sferrare un attacco violento al sistema di potere messo in piedi da Rupnik attraverso lavori e donazioni milionarie. La decisione ha però un doppio significato perché parte dal Santuario Mariano più famoso al mondo e più caro a Papa Francesco che, dimesso dal Gemelli ha voluto fare tappa nella chiesa romana di Santa Maria Maggiore.

Affaritaliani.it ha chiesto a don Maurizio Gronchi, professore ordinario di cristologia alla Pontificia Università Urbaniana in Roma, consultore della Congregazione per la dottrina della fede, il motivo per cui a Lourdes si inizia a cancellare quanto seminato da Rupnik.

Don Gronchi, perché ora?

"Il vescovo di Tarbes- Lourdes, mons. Jean-Marc Micas, già da tempo ha riunito una commissione alla quale prendono parte delle vittime di abusi. Dopo lunghe discussioni è arrivato il momento di dare un segno forte di discontinuità con l’opera di un abusatore seriale. Ci sono persone che non si sentono di passare attraverso le porte giubilari segnate da opere scaturite da un cuore carico di ambiguità, che ha ferito in modo indelebile delle vittime. Lourdes è un luogo di grazia, di purificazione, di amore materno, dove non può esserci spazio per la paternità tradita. La santa femminilità di Nostra Signora di Lourdes e di Santa Bernedette è stata profondamente offesa. Dispiace che questi mosaici siano stati realizzati con i soldi dei pellegrini di tutto il mondo. La triste scelta di coprirli, in fondo, rende giustizia anche alla loro buona fede, tradita e umiliata".

Il gesto, che ha un valore altissimo nella simbologia, era atteso o si è trattato di una scelta d’impeto susseguente alla lettera del Padre Generale dei Gesuiti?

"Già da qualche giorno era in atto la disposizione dei listelli in alluminio sopra le tessere dei mosaici delle due porte laterali della basilica inferiore del Santuario di Lourdes. Per tale ragione, proprio ieri sera, nella trasmissione Zona Bianca, su Rete 4, mi sono permesso di annunciare quanto stamani è stato completato, con la copertura delle due porte laterali della basilica. Forse a questa decisione hanno contribuito anche i due recenti servizi de “Le Iene”, con le dolorose interviste ad alcune vittime di Rupnik, dove si veniva sapere che alcuni mosaici sarebbero stati frutto anche di esperienze erotiche del presunto artista.

Sono a rischio altre "opere d’arte” come quella nella Nuova Cappella della Curia Generale dei Gesuiti o quella nel quartiere romano di Corviale?

"C’è da augurarsi che il coraggio di mons. Micas spinga altri a provvedere in tal senso. Una mistica malata e tossica non può generare “opere d’arte”. Non si venga a dire che anche grandi artisti del passato non erano stinchi di santi. Qui siamo di fronte alla perversione, dove la spiritualità è camuffata e le persone sono state offese".

Infine, possiamo definire questa decisione come l’inizio di un’offensiva contro l’ex Gesuita Rupnik e il suo impero danaroso?

"Qui non si tratta di offensiva verso una persona, ma di protezione delle vittime. È solo il segno di una Chiesa che vuole stare dalla parte delle persone vulnerabili, non di chi è potente e protetto dal denaro e dalla fama. In Francia c’è una grossa attenzione mediatica, con molti casi che stanno venendo alla luce. Sul sito ufficiale del Santuario di Lourdes è pubblicata la “Carta di protezione dei minori e delle persone vulnerabili”, con l’indicazione che a partire da quest’anno, per tutti coloro che effettueranno servizio volontario nel Santuario, sarà richiesta la sottoscrizione formale di un impegno, e dall’anno prossimo per i francesi (per tutti gli altri dal 2027) la presentazione dell’estratto del casellario giudiziario".

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