Cronache

Matilde Lorenzi, Magoni: “Una tragica fatalità, mi ricorda Ulrike Maier”

di Stefano Marrone

L’europarlamentare ed ex campionessa di sci Lara Magoni commenta la morte di Lorenzi: “Estendere l’uso dell’airbag nel casco”. L'intervista

Matilde Lorenzi, Magoni (Fdi): “Una tragica fatalità, mi ricorda Ulrike Maier”

Anche dal telefono trapela tutta l’emozione di Lara Magoni nel commentare la morte di Matilde Lorenzi. Prima di diventare Sottosegretario allo Sport e Giovani di Regione Lombardia ed europarlamentare a Bruxelles per Fratelli d’Italia, Magoni è stata campionessa di sci. Ad Affaritaliani.it Magoni racconta come la morte di Lorenzi le abbia riportato alla mente l’incidente mortale di Ulrike Maier, di cui l'onorevole fu testimone diretta come partecipante alla gara che nel 1994 costò la vita alla sciatrice austriaca. “Questa tragedia farà alzare il livello di sicurezza delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026”.

Onorevole Magoni, come ha vissuto il tragico incidente di Matilde Lorenzi?

Mi ha pervasa un dolore sordo. Una caduta “come tante altre” è risultata fatale. Difficile comprendere come possa essere accaduto a una ragazza così splendida. Il tempo delle riflessioni arriverà, ora è il momento di stare soprattutto vicino alle compagne di Matilde e ai suoi genitori. 

Cosa ha causato l’incidente secondo lei?

L’impressione è che sia stata una tragica fatalità. Non vedo colpe o colpevoli. Certamente però bisogna rivalutare il tema della sicurezza durante l’attività sportiva. 

È d’accordo coi genitori di Lorenzi sull’utilizzo dell’airbag nel casco?

Certamente. La sicurezza non è mai abbastanza. L’airbag viene già usato nelle discipline veloci, perché non usarlo in quelle come lo Slalom gigante? Il cambio di direzione mette in difficoltà e genera rischi quando si fa ad alta velocità. 

Lo sci è uno sport pericoloso?

No, assolutamente. Sono convinta che, se Matilde fosse ricadute altre cinquanta volte in maniera analoga, non avrebbe riportato lo stesso tipo di infortunio mortale. È difficile da credere come in questo meraviglioso sport possano capitare queste tragiche fatalità.

Ha mai assistito a incidenti simili a quelli di Matilde Lorenzi?

Ne ho parlato proprio stamattina con Barbara Merlin, mia compagna di squadra e di partito. La tragedia di Matilde ci ha ricordato quella della povera Ulrike Maier. Era il 29 gennaio 1994, io compivo 25 anni e Isolde Kostner vinceva la sua prima gara. Quel giorno però rimarrà tristemente impresso nella storia dello sport per la morte della sciatrice austriaca, anche lei vittima di un incidente assurdo. Cadde e sbatté violentemente contro un paletto che reggeva la fotocellula del cronometro. Morì sul colpo. Noi stavamo gareggiando e non ci accorgemmo di nulla. Non potremo mai dimenticare quel giorno. 

Come si possono evitare altre tragedie del genere?

Questa tragedia farà alzare il livello di attenzione verso chi organizza. Penso all’imminente Olimpiade invernale di Milano-Cortina nel 2026. È lecito chiedersi se si è fatto tutto il possibile per prevenire tragici incidenti. La risposta al momento è ovviamente sì. La riflessione, però, è sempre doverosa.  Vorrei concludere con un pensiero alla famiglia di Matilde, che abbraccio con forza esprimendo il mio cordoglio. Offro loro la mia piena disponibilità se volessero avviare un percorso di sensibilizzazione alla sicurezza in pista.