Cronache

Mattarella: la Repubblica dice grazie a Rossa. Ha reso grande l'Italia

Guido Rossa, scritte e insulti a Genova contro l'operaio ucciso dalle Br


"Oggi la Repubblica dice grazie a Guido Rossa e a tutti quanti hanno saputo rendere grande il nostro Paese". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenendo a Genova alla cerimonia commemorativa del 40mo anniversario dell'uccisionen di Guido Rossa, l'operaio e sindacalista dell'Ilva ucciso nel capoluogo ligure dalle Brigate rosse. "Onoriamo qui, oggi, un uomo, un lavoratore, un delegato sindacale, un militante politico che, nel momento in cui forze eversive e oscure portavano il loro assalto sanguinario alla nostra convivenza civile, ebbe il coraggio di non guardare dall'altra parte", ha rilevato Mattarella aggiungendo che Rossa ebbe il coraggio di "non cedere alla meschinità della paura e della fuga dal senso di responsabilità di fronte alla minaccia e alla violenza. Ha pagato, con la sua famiglia - ha ricordato il capo dello Stato - il prezzo supremo di chi ha voluto tener fede ai valori della Repubblica, che in Genova e nelle sue fabbriche hanno trovato radice profonda nell'impegno nato nella Resistenza". Il terrorismo, secondo Mattarella, "si definisce da solo per ciò che è: attacco vile alle persone, alla loro dignità, alla vita. Aggressione alle idee, intimidazione contro la libertà di ciascuno. Tentativo di abbattere le istituzioni poste a salvaguardia di tutti. Guido Rossa non indugiò a chiedersi se toccasse proprio a lui contrastare il terrorismo. Seppe battersi per tutti. Anche per chi preferiva fingere di non vedere. Anche per chi stentava a capire cosa fosse in gioco nella drammatica stagione del terrorismo, più o meno mascherato dietro deliri ideologici e sigle di maniera. Una esperienza che, ancora una volta, conobbero e dovettero combattere le principali democrazie europee".

"La democrazia prevalse - ha continuato Mattarella - sorretta da un vasto sentimento popolare, dopo gli assassinii e i ferimenti di tanti concittadini, colpevoli solo di essere interpreti delle diverse forme in cui la nostra società si è liberamente organizzata. Prevalse nel rispetto pieno delle regole dello Stato di diritto. Prevalse senza cedimenti ai propositi di chi intendeva spingere l'azione dei pubblici poteri sul terreno della riduzione dei diritti e della repressione delle libertà". "La democrazia divenne più forte con il rispetto dei nostri principi e precetti costituzionali", ha sottolineato e "si impose con il contributo fondamentale del movimento dei lavoratori - sicura riserva dei valori della Repubblica - che seppe, sull'esempio di Guido Rossa, rinsaldare le proprie fila e sfidare l'eversione là dove, come nelle fabbriche, pretendeva di costruire un consenso di massa puntando sul disagio sociale, ignorando il carattere profondamente democratico del movimento dei lavoratori". Per Mattarella "emerse oltre ogni dubbio, con il suo assassinio, il carattere ferocemente antipopolare, oltre che antidemocratico, del cosiddetto "partito armato". È con emozione - quindi - e con sentimenti di profonda riconoscenza, che partecipo, insieme a voi, a questo ricordo nella fabbrica in cui Guido Rossa ha lavorato e ha combattuto le sue battaglie civili".


Terrorismo: a Genova scritte nella notte contro Guido Rossa

Sono apparse nella notte alcune scritte contro Guido Rossa, operaio ucciso dalle BR, il 24 gennaio 1979 e di cui oggi ricorre la commemorazione alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. "GuidoRossa infame" e' la scritta von vernice bianca comparsa sul muro di Salita Santa Brigida, in centro storico, a pochi passi dalla targa che ricorda Francesco Coco, magistrato ucciso dalle BR nel 1976. Altre due scritte ricordano i terroristi "Mara Cagol, Tino Viel e Gianfranco Zola vivono" e l'ultima contro il giornalista "Marco Peschiera, sciacallo". Sulla vicenda indaga la Digos.