Cronache
Meritocrazia e "fattori abilitanti" del Merito: istruzione, Welfare e...
Meritocrazia, i tre pilastri: Libertà, Equità e riconoscimento del Merito individuale
Prendo spunto dal recente articolo del dott. Righetti pubblicato sulle pagine del Corriere (https://www.corriere.it/buone-notizie/19_gennaio_08/merito-che-esclude-attenti-non-confondere-mezzo-il-fine-d796a0bc-1354-11e9-bf49-18644da0d07c.shtml) per ragionare su cosa significa Meritocrazia (o Merito)”, pur non pretendendo di essere né scientifico né esaustivo.
Sostenere il Merito credo sia un dovere civico importante. Un’idea che mette al centro l’individuo, le sue doti e il suo impegno al posto della sua provenienza, del suo genere e della sua eredità.
Incentivare la mobilità sociale, consentire alle persone senza risorse di arrivare in cima alla società e valorizzare il capitale umano di ciascuno è vitale per lo sviluppo di ogni Nazione.
Purtroppo, nonostante sia un tema molto discusso e popolare, l’idea di Merito non gode sempre di ottima reputazione, anzi, c’è chi addirittura sostiene che sia una filosofia ad uso e consumo delle élite per giustificare la propria posizione o la disparità di reddito. Uno dei paradossi più impressionanti se si pensa che l'applicazione corretta di questa idea porterebbe invece ad un cambiamento che conviene innanzitutto a chi non ha nulla da perdere.
Un'altra critica riguarda la presunta impossibilità di definire in senso assoluto* il Merito e di misurarlo concretamente.
Chi ritiene sia impossibile, reputa che il Merito sia un tema prevalentemente soggettivo.
Tuttavia siamo tutti d’accordo per esempio che l’assenteismo nella Pubblica Amministrazione sia un esempio di Demerito, come che l’assistenza medica nei paesi in via di sviluppo sia invece esempio di Merito.
Allo stesso si trovano moltissime tecniche di misurazione della performance dell’individuo che, pur non essendo sempre funzione esatta del Merito, sono un esempio di come si possa costruire una misurazione ( 360 gradi, giudizio dei pari, giudizio del cliente, bottom up, top down etc.) dell’attività di individui e gruppi.Il primo punto da osservare è quindi che nella maggior parte dei casi definire cosa è Merito non sembra in molti casi così complicato. Di conseguenza non dovrebbe essere molto complicato misurarlo.
Come si definisce il merito allora?
L’idea di “Meritocrazia” che propone il Forum della Meritocrazia ( www.forumdellameritocrazia.it), si basa sostanzialmente su tre pilastri: Libertà, Equità e riconoscimento del Merito individuale. Vi saranno poi una serie di "fattori abilitanti" del Merito, come l’Istruzione, il Welfare, il buon funzionamento della Giustizia e del Fisco.
La distribuzione delle risorse economiche dovrebbe avvenire quindi in base al Merito individuale, ma lo Stato e la società in generale (si veda anche il concetto di sussidiarietà) dovrebbero riequilibrare i risultati di questa distribuzione in modo da consentire a tutti gli individui di avere, nella ragionevole libertà della loro azione, i medesimi punti di partenza. In questo modo sarà massima la motivazione delle persone nel mettere a frutto le proprie capacità e risorse.
Un altro punto da chiarire è di tipo politico ed è necessario chiarire la distinzione tra Democrazia e Meritocrazia. Sebbene la costruzione della parola Meritocrazia (Potere al Merito) possa portare a sovrapporre i due concetti e ad immaginare che Meritocrazia sia un concetto potenzialmente sostitutivo di Democrazia, non credo che il termine venga inteso in tal senso. Meritocrazia è un concetto che si posiziona su un piano diverso (si veda per esempio il termine Meritorietà come proposto da Zamagni).
Mantenendo infatti il potere politico in capo al singolo cittadino, che con il suo voto decide chi governa e orienta le scelte generali della società, il concetto di Meritocrazia “emergerebbe” successivamente.
Se le attività pratiche di gestione delle funzioni pubbliche venissero assegnate a chi merita, in modo da dimostrare in tali ambiti competenze, talento e impegno adeguati a realizzarle, Meritocrazia , sarebbe “solo” una clausola di buon funzionamento della Democrazia e non un “sostituto” .
Avere un ideale a cui tendere serve a indirizzare le scelte degli individui e a rendere la società migliore. Questo a maggior ragione considerata la centralità delle persone e del capitale umano quali risorse strategiche su cui investire per il progresso di un Paese( Gary Becker).
Sostenere il Merito dovrebbe essere quindi il primo obiettivo da porsi come individui e come Istituzioni perché è giusto e conviene. La Politica, la Scuola e chi gestisce la cosa pubblica o qualsiasi altra organizzazione dovrebbero partire proprio da questo punto .
Nicolò Boggian - Co fondatore e consigliere del Forum della Meritocrazia