Cronache

"Messina Denaro si è lasciato prendere". Parla l'ex pm antimafia Scarpinato

Il senatore del M5s aggiunge: "Ha iniziato a commettere una serie di errori da dilettante, non riusciva a sfuggire a tutte le indagini. Non è più Diabolik"

Torna a parlare Baiardo: "Non sono profezie le mie. Sono cose delicate"

Messina Denaro è in carcere da ormai una settimana, ma sulle motivazioni reali della sua cattura il Paese è diviso. C'è chi crede alla grande operazione dei Ros che lo hanno incastrato e chi invece continua a sospettare. A quest'ultima categoria si aggiunge una voce celebre. Lo ha sostenuto ieri sera a In Onda su La 7 l’ex procuratore generale di Palermo ed oggi senatore M5s Roberto Scarpinato: "Messina Denaro non è più Diabolik come l’avevamo battezzato, cioè un capomafia estremamente raffinato che riusciva a sfuggire a tutte le indagini. Ha iniziato a commettere una serie di errori da dilettante: usare il telefonino, chattare. Perché evidentemente aveva deciso di lasciarsi prendere". Scarpinato ha anche gettato pesanti ombre sulla polizia, sostenendo che senza una copertura delle forze dell’ordine nessuno riuscirebbe a restare latitante per 30 anni. Sempre su La7 a "Non è l'arena", è tornato a parlare Salvatore Baiardo, l’uomo che a novembre scorso rivelò che Messina Denaro avrebbe potuto decidere di farsi arrestare.

"Le mie - dice Baiardo a Giletti - non erano profezie, queste sono cose delicate. I giornalisti dicevano che correva voce sulla malattia di Messina Denaro, ma perché allora non l’ha scritto nessuno? La fonte non posso rivelarla, non in tv". Baiardo, a suo tempo persona di fiducia di boss mafioso, ha escluso che la sua fonte siano i fratelli Graviano: "Ci sono altre persone", ha affermato. Anche davanti a Claudio Martelli, ospite in studio, Baiardo ha cercato di alzare polveroni, deviare discussioni su vecchie vicende dell’epoca di Totó Riina e Bernardo Provenzano. "i Graviano? Si stanno facendo un’altra vita. Nel '92 si sono trasferiti sul Lago d’Orta, se volevano continuare a delinquere sarebbero rimasti in Sicilia. Come fanno a volerle dire questa cosa se vogliono tirarsi via da un certo ambiente?. Non ci sono solo i Graviano. Io parlo per altri, persone in ambito palermitano, non per bocca loro".