Cronache
Migranti, 70 mila in partenza imminente dalla Libia. Scafisti di nuovo attivi
I numeri forniti dall'intelligence mettono il governo in allarme. La ministra dell'Interno Lamorgese: "Solidarietà Ue su base volontaria". Ma poche le adesioni
Migranti, 70 mila in partenza imminente dalla Libia. Scafisti di nuovo attivi
Il governo deve fare i conti con una nuova emergenza. A quella per il Coronavirus in Italia si è aggiunta la questione migranti. Un report fornito dall'intelligence ha messo tutti in allarme, i numeri fanno paura, lo scenario - si legge sul Corriere della Sera - non è per niente rassicurante: attualmente in Libia ci sarebbero almeno 900 mila migranti, provenienti da altri Paesi africani. Di questi fra 50 mila e 70 mila sarebbero già sulla fascia costiera, pronti per finire nella rete dei trafficanti. Scafisti e trafficanti libici dopo quasi due anni di fermo per la guerra civile, stanno riorganizzandosi, in modo più strutturato del passato, con molti agganci e zone opache all’interno del nuovo governo libico. Il profilo di alcuni personaggi noti ai nostri Servizi, conduce sempre allo stesso schema: nuovi e vecchi trafficanti sono disposti a trattare con chiunque, servizi di intelligence, diplomatici, militari, ma solo se debitamente pagati.
È anche in questo quadro di allarme che per oggi, o al massimo per domani, - prosegue il Corriere - lo stesso Mario Draghi ha convocato una sorta di cabina di regia con i ministri che hanno la competenza sul dossier: Luciana Lamorgese, che ieri ha chiamato la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, Lorenzo Guerini, ministro della Difesa, Luigi Di Maio, ministro degli Esteri. Il ministro dell’Interno, che il 20 maggio sarà a Tunisi, sta pressando sia la Commissione che i singoli Stati europei per mettere in piedi il prima possibile «un meccanismo europeo di solidarietà su base volontaria». Cioè con gli Stati che ci stanno. Almeno per tutti i migranti che vengono salvati in mare. Al momento sarebbero disponibili, ma chissà con quali quote, la Francia, il Portogallo, la Spagna e la Romania.