Cronache

Migranti, crollano ingressi illegali in tutta Europa: -92% rispetto al 2015

Intanto secondo la Cassazione è legittimo il no all'arresto di Rackete

Crolla l'immigrazione clandestina in Europa. I dati preliminari del 2019 raccolti da Frontex sull'immigrazione irregolare mostrano un calo del 6% degli ingressi illegali lungo le frontiere esterne dell'Ue, a poco più di 139mila, il 92% in meno rispetto al numero record del 2015. Il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere Ue nel 2019 è sceso al livello più basso dal 2013. Il numero di migranti irregolari che hanno attraversato il Mediterraneo centrale è sceso del 41%, circa in 14000, soprattutto tunisini e sudanesi. Il numero di migranti irregolari nel Mediterraneo occidentale è sceso di circa il 58%, circa 24000, soprattutto marocchini e algerini. Tendenza inversa per quanto riguarda invece la rotta del Mediterraneo orientale e dei Balcani occidentali.

Sea Watch: Cassazione, legittimo no ad arresto Rackete

E' stato legittimo il no del gip di Agrigento all'arresto della comandante della Sea Watch, Carola Rackete. La terza sezione penale della Cassazione, dopo una camera di consiglio svolta ieri, ha rigettato il ricorso presentato la scorsa estate dal procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio e dall'aggiunto Salvatore Vella contro l'ordinanza, firmata il 2 luglio scorso dal gip Alessandra Vella che decise di non convalidare l'arresto di Rackete, escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra, che era stato contestato alla capitana per avere, il 29 giugno, forzato il posto di blocco della Guardia di finanza, a Lampedusa, che le aveva ripetutamente intimato l'alt. Nella manovra la motovedetta era stata urtata dal natante della ong tedesca. Il gip aveva ritenuto che il reato di resistenza a pubblico ufficiale fosse stato giustificato da una "scriminante" legata all'avere agito "all'adempimento di un dovere", quello di salvare vite umane in mare. Con la pronuncia del gip era dunque venuta meno la misura degli arresti domiciliari deciso dalla procura che aveva chiesto la convalida della misura restrittiva e il divieto di dimora in provincia di Agrigento. In ogni caso, la decisione della Cassazione non avrebbe cambiato la posizione di Rackete, che sarebbe rimasta in liberta' anche con un accoglimento del ricorso della procura, ma sara' importante leggere le motivazioni con cui la Suprema Corte spieghera' il suo verdetto, il cui deposito, in base alle norme del codice di procedura penale, e' atteso in 30 giorni.