Cronache

Migranti, morte Youssef durante il naufragio: fermato lo scafista

Fermato dalla polizia di Trapani lo scafista che è accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina aggravato e naufragio

E' stato sottoposto a fermo dalla polizia di Stato di Trapani, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina aggravato e naufragio. Era lui alla guida del gommone naufragato l'11 novembre scorso a largo delle coste libiche. Il natante di fortuna, soccorso dalla nave ong Open Arms, aveva a bordo circa 120 persone, di cui 6 rimaste vittime del naufragio, tra cui un neonato, il piccolo Youssef di sei mesi, seppellito a Lampedusa (Agrigento). Sul caso aveva aperto un'inchiesta la procura di Agrigento. I migranti soccorsi erano stati trasportati a Trapani e posti in regime di quarantena, in attesa di poter essere trasferiti nelle strutture di accoglienza. Gli uomini della Squadra mobile di Trapani, dopo avere raccolto le testimonianze di diversi stranieri e ulteriori approfondimenti investigativi, che hanno fatto stringere il cerchio attorno ad Ahmed Godze, 21enne del Ciad. Secondo quanto emerso dalle dichiarazioni e dagli ulteriori approfondimenti effettuati, il giovane era alla guida del gommone naufragato a largo delle coste libiche. Nel corso delle attività investigative sono stati raccolti anche elementi a carico di due sudanesi, coinvolti nel trasporto di migranti riconducibili a un altro evento Sar sul quale sono in corso ulteriori approfondimenti. 

Durante quel naufragio la giovane mamma del neonato aveva visto cadere il figlioletto in acqua che era stato recuperato dall'equipaggio della ong, ma che poi è morto.