Migranti, Msf denuncia la guardia costiera libica
L'ong 'Medici senza frontiere' (Msf) accusa la Guardia costiera libica
Migranti: Msf denuncia libici, "sparano e li minaccciano"
L'ong 'Medici senza frontiere' (Msf) ha accusato la Guardia costiera libica di aver minacciato, sparando in aria, i migranti a bordo di un barcone in difficolta' e di aver quasi causato il rovesciamento dell'imbarcazione. La denuncia, che segue quella fatta da Amnesty contro l'Italia riferita a un episodio avvenuto il 10 maggio scorso, e' relativa a una operazione di soccorso avvenuta ieri, 23 maggio: la guardia costiera libica, spiega Msf, "si e' avvicinata a dei barconi in difficolta', ha minacciato le persone a bordo e ha sparato dei colpi in aria, mettendo in pericolo la vita delle persone e scatenando il panico".
"Le equipe di Msf e SOS Mediterranee, che hanno assistito all'incidente, erano state avvertite della posizione dei barconi in difficolta' e avevano distribuito giubbotti di salvataggio per iniziare il soccorso", ha aggiunto la ong. "Oltre 20 persone - prosegue una nota - erano state portate a bordo della Aquarius, la nave di ricerca e soccorso gestita in collaborazione dalle due organizzazioni. Gli altri passeggeri erano rimasti sul barcone, mentre le equipe di soccorso erano andate ad assistere un'altra imbarcazione che era in una situazione piu' critica. Nel frattempo si e' avvicinata un'imbarcazione armata della guardia costiera libica". "Due guardacoste libici, in uniforme e armati, sono saliti su uno dei gommoni. Hanno preso i telefoni, i soldi e altri oggetti che le persone portavano con se'", racconta Annemarie Loof di Msf, che aggiunge: "Le persone a bordo si sono sentite minacciate e sono entrate nel panico, erano terrorizzate dal comportamento aggressivo dei guardacoste libici".
"Quando i libici ci hanno puntato le armi contro - ha testimoniato un sopravvissuto del Gambia - chiedendoci di dare loro tutti i nostri soldi e i cellulari e dicendoci di saltare in acqua, abbiamo fatto quello che ci hanno chiesto e molti di noi si sono buttati. Non avevo paura, preferivo morire in mare che in Libia". A bordo si e' scatenato il panico e oltre 60 persone sono finite in acqua. "Molti passeggeri - prosegue Loof - che fortunatamente avevano gia' ricevuto i giubbotti di salvataggio prima che iniziassero gli spari si sono buttati in acqua spinti dalla paura" aggiunge Loof di Msf. "Le nostre equipe hanno tirato fuori dall'acqua 67 persone mentre venivano sparati in aria i colpi di arma da fuoco. E' un miracolo che nessuno sia annegato o sia rimasto ferito. La guardia costiera libica ha mostrato scarso riguardo per le persone sui barconi. Il loro comportamento verso di loro e' stato avventato se non addirittura minaccioso. Sapere che la guardia costiera libica ha ricevuto formazione e supporto dall'Unione Europea rende questo incidente ancora piu' detestabile", ha concluso Loof. "Crediamo - afferma Msf - che le autorita' italiane ed europee non dovrebbero fornire supporto alla guardia costiera libica, ne' direttamente ne' indirettamente. Questo supporto sta mettendo ancora piu' in pericolo la vita delle persone." Nonostante il caos, Msf e SOS Mediterranee sono riuscite a portare in salvo 1.004 persone, compreso un bambino di due settimane, a bordo della nave Aquarius.