Cronache

Morgan ad Affari: “Allergico ai leccaculo, sono libero e credo nella poesia”

di Antonio Amorosi

Morgan ad Affari: “In Italia piacciono gli asserviti, io non lo sono. Ecco perché vado in tv. Non sono né conformista né borghese". Dietro il nuovo programma

In questo senso l'ultima grande rockstar italiana è stata Carmelo Bene...

“Bravo, bravo, bravissimo, forse l'unica perché in Italia di rockstar non ne vedo, a parte me, ovviamente”

Beh almeno tu ci provi, sei ancora un ragazzo! (rido)

(ride)

E quindi che fine ha fatto questa libertà?

“Che fine ha fatto? Finalmente forse, forse ci sarà, guarda StraMorgan, guardalo lunedì e poi ci risentiamo e mi dici se non è vero”

Tu comunque hai dimostrato, anche come talent scout, che con le nuove generazioni, così distanti dal mondo della cultura di cui tratti, ci sai parlare…

“Sì, le nuove generazioni mi vogliono bene, si divertono con me ma perché io sono molto più spassoso dei loro coetanei (ride)”

Anche come giudice di XFactor si è vista la tua grande umanità. E’ uno strumento chiave per parlare con loro?

“Sì. Per quanto la società in cui vengono a trovarsi oggi sia una merda, gli essere umani sono comunque delle potenziali persone fantastiche, si tratta solo di farli entrare in contatto con dei contesti che siano diversi da quelli squallidi della loro famiglia, della loro città. E sinceramente l'Italia è un po' squallida, da quel punto di vista. Io rappresento un po' questo, un'alternativa a questa logica omologante, alla quale non aderisco. Questo significa che possiamo fare delle nuove generazione delle grandi anime e dei grandi spiriti. Io li vedo e li sento, ogni tanto, e sono delle persone giovani e molto colte, molte rispettose degli altri. Però non sono primi in classifica. Tutto lì”.