Cronache
Morgan ad Affari: “Allergico ai leccaculo, sono libero e credo nella poesia”
Morgan ad Affari: “In Italia piacciono gli asserviti, io non lo sono. Ecco perché vado in tv. Non sono né conformista né borghese". Dietro il nuovo programma
L'artista è anche in qualche modo sempre lontano, fuori o contro il potere...
“No, no non c'entra il potere. L’artista è il potere in sé, perché l'artista vero è politica. L’artista per forza è politica, perché l'arte vera della politica è avere idea di come deve essere trattato l’essere umano”
Ma oggi l’artista è diventato un lacchè del consumo, esistono solo dinamiche di consumo...
“Sì, il problema è questo, il consumo e il denaro. La gioia dell'essere umano però non è legata a quanti soldi ha ma a quello che riesce a realizzare. Il ruolo che ha acquisito il denaro è un ruolo non-pensante perché è diventato un fine e non un mezzo. Allora il problema è questo. Se noi portiamo il denaro ad essere quello che è, cioè un mezzo, allora capiamo e vediamo qual è il fine. Il fine cioè diventa un'altra cosa, per cui se il fine è il denaro purtroppo siamo accecati e allora niente avrà più senso al di fuori della logica del denaro. Il fine invece non è il denaro perché il denaro è un mezzo. Ai super ricchi bisognerebbe chiedere: bene, hai fatto tanti soldi, ma cosa ci fai? Come li hai usati? Ecco che lì cadono...”
Perché?
“Perché la cosa più importante che ti possono dire è: ho comprato uno yacht. Quindi hanno fatto una cosa per loro che non serve a nulla se non al loro divertimento. E allora ti viene da guardarli come dei cretini, mentre se qualcuno ci dicesse 'ho costruito questo, quello, ho costruito un ospedale' allora le cose comincerebbero a cambiare. Uno vede i soldi come un fine, l'altro vede i soldi come un mezzo”
Se tu avessi tanti soldi cosa faresti?
“Aprirei una scuola di musica, aprirei una rete televisiva, farei un portale digitale, farei un casino di cose che non servono a me ma servono per il mondo, non perché io sia un benefattore ma perché io vivo solo se vivono gli altri. Il ragionamento ‘sono a posto io sono a posto tutti’ è un ragionamento da cretini. Perché quegli 80 uomini più ricchi del mondo che vivono tra di loro e sono i più potenti, in realtà distruggerebbero tutto perché non hanno capito, sono stupidi, che se non ci sono gli altri non ci sono manco loro. Non l'hanno capito per cui è un limite il loro. Sono molto limitate queste persone. Tutti questi che hanno la bramosia di denaro, di potere, in realtà sono delle persone molto limitate. Hanno avuto la fortuna di poter avere ragione una volta, per caso, e allora sono convinti che sia un modo di vivere ma quello è modo di morire. È un modo di stare male perché infatti sono infelici, profondamente. La felicità è riuscire a realizzare cose, non avere i soldi. E qui entra in campo la libertà...”