Cronache
Movimento Shalom, dai diritti alle armi: la lezione di Don Cristiani
Il fondatore racconta a Taranto gli ideali rivoluzionari del movimento, primo fra tutti il riconoscimento dei diritti, senza distinzione di razza e genere
Don Andrea ha messo in evidenza le strette collaborazioni che vi sono tra le istituzioni che sono un po’ “la colonna vertebrale di una società e che sono veramente importanti quando funzionano bene” sono le sue parole. E poi l’aspetto associativo della città, dove prestano la loro disinteressata partecipazione anche persone di prestigio.
Il secondo aspetto che ha voluto sottolineare è quello che ognuno di noi è eccezionale: “Sto pensando in fondo che ciascuno è un capolavoro di Dio”. Ci ha fatto riflettere su che miracolo grande è l’uomo, la persona. E che anche una conversazione, si muove sul prodigio più grande che ci sia. Immaginiamo un po’ da che cosa veniamo, in fondo da una notte imprevedibile, da una combinazione su miliardi di combinazioni, da un germe di vita impercettibile ed invisibile, dentro il ventre di una donna. Ma che altri miracoli andiamo a cercare?"
“Ecco, io vorrei che noi ritornassimo alla vera eccezionalità dell’uomo, che è davvero in ciascuno di noi, anche un incontro come noi stiamo facendo, è di una ampiezza tale….., immaginatevi un po’: persone che si incontrano, che si ritrovano, persone nuove con le quali entriamo in relazione, ci guardiamo, ci ascoltiamo….è tutto un prodigio. Immaginate un po’ il fenomeno della mia mente fatta di neuroni, perché sostanzialmente sappiamo che il nostro corpo è prevalentemente costituito da idrogeno, carbonio e poi c’è anche l’ossigeno ed anche un po’ di fosforo. Fondamentalmente saremmo solo questo se non avessimo l’impronta del divino” sono sempre le sue parole.