Cronache

Movimento Shalom, dai diritti alle armi: la lezione di Don Cristiani

di Vito Piepoli

Il fondatore racconta a Taranto gli ideali rivoluzionari del movimento, primo fra tutti il riconoscimento dei diritti, senza distinzione di razza e genere

Quello che succede è straordinariamente grande perché la nostra comunicazione presuppone una tale attività che è proprio quella vera della persona. E qui il suo grande interrogativo: “Siamo esseri ragionevoli, però io vi dico: siamo veramente esseri ragionevoli?”. E quindi ha esposto le sue considerazioni. Noi viviamo su un pianeta dove c’è un pugnetto di persone che detengono le ricchezze di tutti, dove c’è una finanza prepotente che schiaccia e il business del commercio che sono le armi.

Ma voi del movimento Shalom siete utopisti, degli ebeti sognatori, come è possibile un mondo senza armi e senza eserciti - è quello che si potrebbe replicare. Eppure l’unica possibilità di dare garanzia al futuro del nostro pianeta è che si mettano al bando le armi. Che non le si vogliano più neanche vedere e quindi, viva anche ai disertori! perché abbiamo armi tali che possono disintegrare completamente il pianeta. Di conseguenza, don Andrea Cristiani, auspica di creare anche con altre associazioni, un movimento di persone razionali, puramente razionali che dicano che bisogna mettere le armi al bando.

Chi guadagna costruendo armi convenzionali, atomiche, chimiche, nucleari, è un criminale, perché c’è gente sul pianeta che aspetta di mangiare e di bere. Non volere ciò che distrugge le cose è l’unica condizione ragionevole affinché il nostro pianeta possa avere un futuro.E non si tratta di deliri. Basti pensare a quello che è successo per il fenomeno della schiavitù.