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Cronache
Muore per colpo calore, ospedale senza ghiaccio. MS5: "Servizio sanitario nazionale al collasso"

Muore per colpo calore, ospedale senza ghiaccio

Nel Salento, la morsa del caldo ha fatto una vittima: una donna 59 anni è deceduta per un probabile colpo di calore nell'ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove, secondo quanto si è appreso, non sarebbe stato disponibile il ghiaccio per tentare di abbassare la temperatura corporea alla paziente. Sembra che la donna non rispondesse ai farmaci somministrati. È accaduto il 24 luglio scorso.

La signora si trovava in casa, a Magliano, frazione del Comune di Carmiano, quando ha accusato un malore e si e accasciata, perdendo i sensi, davanti al figlio minore che ha tentato inutilmente di rianimarla. All'arrivo dei soccorsi del 118 la corsa al Fazzi di Lecce, dove la 59enne è arrivata con la febbre molto alta. Nel Pronto soccorso del più grande e attrezzato ospedale salentino, i medici avrebbero cercato di abbassare la temperatura corporea utilizzando un lenzuolo intriso d'acqua fredda.

Ma non c'è stato nulla da fare. “La donna è arrivata al Fazzi di Lecce il 24 luglio alle 17.51 già in coma – spiega la Asl - ed è deceduta per arresto cardiaco in ipertermia maligna, la notte tra il 24 e il 25 alle ore 01.17. La signora, ci viene riferito dal Pronto soccorso, ha ricevuto tutte le cure, rianimatore compreso, in emergenza ma non è fuoriuscita dallo stato di coma in cui era giunta”.

Sanità: M5S, donna morta perché ospedale senza ghiaccio, Ssn al collasso

"Una donna di 59 anni è morta in Salento in seguito a un colpo di calore. Portata in ospedale con febbre a 42, non è stato possibile salvarla perché mancava il ghiaccio per la terapia. Non è ammissibile, in Italia e nel 2023, perdere una vita perché gli ospedali sono sprovvisti di uno strumento così banale. Non di un farmaco introvabile o di un macchinario molto costoso, ma del ghiaccio. Questa, purtroppo, è la situazione del nostro Servizio Sanitario Nazionale, ormai al collasso, colpito da tagli inaccettabili da parte di questo governo e abbandonato a se stesso per prediligere la corsa al privato". Lo denunciano, in una nota congiunta, senatori e deputati del Movimento 5 Stelle nelle Commissioni Affari Sociali. "Fa rabbia pensare che le risorse per invertire la tendenza ci sono e che basterebbe spenderle - affermano - ma l’esecutivo traccheggia sulla messa a terra del Pnrr, soprattutto per quanto riguarda i fondi destinati alla sanità, e questi ritardi si ripercuotono sulla vita delle persone. E parallelamente si continua a spingere sul pedale dell’autonomia differenziata, che non farebbe altro se non allargare gli insostenibili divari già esistenti. Il Paese necessita di un deciso e immediato cambio di rotta. Servono nuove risorse, serve un’accelerazione sulla messa a terra del Pnrr e serve un’inversione a U sull’autonomia differenziata. Solo così - chiosano i pentastellati - salveremo il nostro Servizio sanitario nazionale”.

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