Cronache

Neonati sepolti in giardino, il carcere l'unica strada per Chiara Petrolini. Ma per lei protezione dalle altre detenute

di Franco Pasqualetti

Secondo quanto risulta ad Affari il Riesame domani darà l'ok alla detenzione in cella a Parma

Chiara Petrolini, la mamma killer che ha sepolto i suoi due neonati verso il carcere

La Procura di Parma non ha dubbi: Chiara Petrolini deve andare in carcere. Alle 9.30 sarà discussa la posizione della mamma che ha ucciso e seppellito due suoi neonati davanti al tribunale del Riesame di Bologna, dopo l'appello della procura di Parma che ha chiesto per lei la custodia cautelare in carcere, misura non concessa dal Gip.

Al momento la 22enne è agli arresti domiciliari ma il Pm non ritiene congrua la pena. Questo anche perché la ragazza non ha voluto rispondere durante l'interrogatorio di garanzia. "Non è il momento di parlare", aveva detto il suo legale all'uscita del Palazzo di giustizia. Ma per quale motivo la Procura sta insisendo così tanto per il carcere? La misura, secondo quanto risulta ad Affaritaliani, sarà accettata e Chiara sarà tradotta nel supercarcere di Parma.

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Ma torniamo agli assi nella manica dell'accusa: prima di tutto il fatto che la ragazza, ai domiciliari, debba essere controllata da chi, in casa propria, non si sia mai accorto di nulla, e cioè appunto i genitori, aveva spiegato il procuratore attraverso un comunicato stampa, porta alla considerazione che non ci siano vie alternative al carcere. Non basta. Sempre il procuratore capo di Parma, Alfonso D'Avino, aveva spiegato che "Chiara potrebbe uccidere ancora e per questo deve stare in carcere". In realtà, che la ragazza fosse pericolosa e potesse rifarlo, lo aveva scritto anche il Gip nelle motivazioni che ne avevano sancito gli arresti domiciliari. Ma in quel caso, nonostante la visione del giudice fosse identica a quella della procura, non si era optato per la detenzione in cella.

Davanti a queste motivazioni il Riesame difficilmente potrà negare le sbarre a Chiara Petrolini. Il rischio è solo quello delle altre detenute che, secondo le "leggi" del carcere, vedono come "infami" le mamme che uccidono i bambini. In un primo momento Chiara potrebbe essere messa in un reparto protetto.