Cronache
Omicidio Roberta Perosino: non è stato un malore ad ucciderla ma il marito
Roberta Perosino come Elena Ceste, un altro delitto si consuma a Govone
Omicidio Roberta Perosino: non è stato un malore ad ucciderla ma il marito
“Il mostro non dorme sotto il letto. Il mostro può dormire accanto a te”. Non una rapina, non un malore, ma l’ennesimo caso di femminicidio. Era lo scorso 26 giugno quando Roberta Perosino, 54enne operaia presso la Ferrero Alba, era stata trovata morta nel suo appartamento a Canove di Gobone. A scoprire il corpo e a chiamare i soccorsi era stato il marito Arturo Moramarco, 58 anni e macellaio in pensione.
Roberta Perosino come Elena Ceste, un altro delitto si consuma a Govone
Inizialmente si era pensato che la donna fosse morta per un malore, conseguenza di una rapina avvenuta nella sua casa; infatti i carabinieri avevano trovato le finestre dell’appartamento spalancate. Ma troppe cose non tornavano: i presunti ladri non avevano portato via nulla, e la posizione del corpo della donna era subito apparsa strana alle autorità. L’autopsia ha rivelato che Roberta Perosino è morta per soffocamento, ed in manette è finito proprio il marito. Il controllo dei conti correnti ha poi evidenziato, da marzo a giugno, prelievi per oltre 20mila euro. Denaro che Moramarco giocava alle slot machine e l’ennesima litigata ha portato alla tragedia.
Ancora una volta si tratta di femminicidio, e il caso ricorda un altro delitto, consumatosi proprio a Govone, quello di Elena Ceste uccisa nel 2014 per mano del marito, condannato poi a 30 anni.