Cronache
Omicidio Torino, era tutto premeditato. Settanta proiettili e un silenziatore
Claudio Baima aveva acquistato l'arma al mercato nero, forse da una comunità sinti della zona. L'ipotesi è che volesse fare una strage
Omicidio Torino, era tutto premeditato. Settanta proiettili e un silenziatore
La morte del piccolo Andrea di 11 anni nel Torinese era premeditata. Il padre Claudio Baima Poma preparava da mesi il gesto estremo, ma forse - si legge sulla Stampa - il suo intento andava anche oltre, visto che gli investigatori quando sono entrati nella casa di Rivara, in cucina hanno trovato una busta che conteneva 70 proiettili calibro 7,65. Proprio come quelli utilizzati per caricare la vecchia Beretta modello 71 e sparare prima al petto del figlio undicenne e poi farla finita con un colpo alla tempia, come è stato ricostruito dagli esperti della sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri.
Ma non è tutto. Sull’arma utilizzata - prosegue La Stampa - sembra fosse montato un silenziatore fabbricato artigianalmente: anche per questo, nel cuore della notte, nessun vicino di casa avrebbe sentito il botto provocato dai due spari. Secondo gli inquirenti, il progetto di mettere in atto il suo allucinante piano, all’operaio sarebbe frullato in testa già da diverso tempo. Forse a partire proprio dal febbraio del 2019 quando si è separato dalla sua ex compagna. Per quanto riguarda la vecchia Beretta si segue la pista della criminalità sinti che in Canavese, in quanto a possibilità di reperire armi clandestine, ha sempre fatto la differenza.