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Omicidio Garlasco, l'alibi per la mattina del delitto: uno scontrino. Il giallo della sosta a Vigevano

Il racconto di Andrea Sempio tra verbali e contraddizioni

di redazione

Omicidio Garlasco, quello scontrino del parcheggio conservato per anni. L'alibi di Sempio

Il caso relativo all'omicidio di Garlasco si è riaperto dopo il ritrovamento di tracce di Dna sul corpo di Chiara Poggi, appartenenti ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Chiara è stata uccisa a 26 anni il 13 agosto 2007 all'interno della villetta di famiglia. Per il delitto è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere il fidanzato, Alberto Stasi. La Procura di Pavia ha però riaperto le indagini e indagato Andrea Sempio. Tutto gira intorno a uno scontrino, quello è l'alibi relativo alla mattina del delitto nelle mani di Sempio. Si tratta - riporta Il Corriere della Sera - del tagliandino del parcheggio a Vigevano, che colloca l’allora 19enne lontano da Garlasco la mattina del delitto. Il biglietto della sosta da 1 euro in piazza Sant’Ambrogio, emesso alle 10.18 del 13 agosto 2007, con validità di un’ora, ritrovato in auto dal padre di Sempio, conservato per un anno dalla madre, e presentato ai carabinieri in occasione del secondo interrogatorio.

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"Ricordo - disse Sempio nell'interrogatorio del 2008 - di aver lasciato la vettura in un parcheggio a pagamento che si trova prima della piazza Ducale. Faccio presente che ho conservato lo scontrino del parcheggio che vi consegno". Nel decreto che un mese dopo archivia la posizione di Sempio, il gip ricostruisce: il giovane fece la chiamata di "1 secondo" a un amico alle 9.58; si spostò poi a Vigevano, in "15 minuti", dove "non effettuò né ricevette chiamate", senza attivare quindi le celle di Vigevano. Dopo la sosta in libreria, tornato in paese, fu contattato da amici alle 11.10, "agganciando Garlasco, in perfetta compatibilità con la durata del viaggio di rientro".

Lo scontrino è il dato oggettivo che posiziona Sempio fuori Garlasco quella mattina. Le celle telefoniche, dalle 9.58 alle 12.18, registrarono sette contatti del suo cellulare: tre chiamate e quattro sms. Il telefono aggancia sempre la cella di via Santa Lucia a Garlasco, e non le due di Vigevano. In ogni caso non vennero mai acquisiti i tracciati di quelle celle.

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