Neonata rapita al Mangiagalli di Milano: l'orrido piano della falsa infermiera
La storia di un incubo che nessuna madre vorrebbe mai vivere
Milano. Forse reduce da un aborto, una ecuadoriana di 33 anni ha tentato di rapire una neonata, venuta al mondo solo sette giorni prima, strappandola alle braccia della madre moldava, coetanea. Ieri al Mangiagalli, la "fabbrica dei bambini" si è sfiorata la tragedia. La rapitrice, fintasi un'infermiera, ha avvicinato la mamma della piccola e gliel'ha presa dalle braccia dicendole che era necessario sottoporla a qualche esame. Ma il suo diabolico piano era quello di uscire dalla clinica senza dare nell'occhio e fuggire con la neonata... Fortunatamente la mamma della piccina si è insospettita e ha dato l'allarme. La rapitrice è stata fermata dall'intervento tempestivo di una ostetrica del Mangiagalli, e il piano diabolico è stato sventato sul nascere. L’ostetrica ha inseguito prontamente l’ecuadoriana e l’ha agguantata sulle scale. Quindi, oltre a recuperare la piccina, ha chiesto l'aiuto di un medico per salvare la rapitrice dal linciaggio degli altri genitori, fra i quali si era sparsa la voce del tentato rapimento.
Una volta ristabilita, con grandi difficoltà, la calma nel reparto, la 33enne ecuadoregna ha dichiarato di aver avuto un recente aborto e di aver annunciato ai propri parenti un ricovero al Mangiagalli... ma non risulta fosse incinta. Ora è detenuta nel carcere di San Vittore per sequestro di persona e "sottrazione di persona incapace". Grazie a una rapida indagine, gli inquirenti hanno scoperto che l'ecuadoregna era già stata ricoverata al Mangiagalli sette anni prima, dando alla luce un bimbo senza complicazioni. La moldava non era obiettivo di un piano prestabilito ma è stata scelta a caso dalla rapitrice, perché - forse - nel reparto si trovava da sola con la figlioletta appena nata e non attorniata da parenti.
Non è stato ancora ben accertato se la rapitrice abbia perso di recente quel figlio nato sette anni prima, o se sia vera la storia dell'aborto recente. In ogni caso, fortunatamente tutto è bene quel che finisce bene, e la neonata è stata prontamente restituita alle braccia della mamma. La quale dapprima, sotto shock, ha protestato per la scarsa sicurezza del Mangiagalli, per poi invece ringraziare poco dopo il personale ospedaliero per la prontezza della reazione dichiarando che la piccola è nata una seconda volta.