Cronache
Palamara lo dice chiaro a Salvini. "Mi scuso. Inchieste solo per attaccarti"
L'ex presidente dell'Anm ammette anche l'influenza sulla mancata nomina di Di Matteo al Dap e di Gratteri alla Giustizia
Palamara lo dice chiaro a Salvini. "Mi scuso. Inchieste solo per attaccarti"
Il caso Palamara continua a far discutere dopo la pubblicazione del libro-intervista "Il Sistema", scritto da Alessandro Sallusti con tutta la verità sulla magistratura gridata dall'ex presidente dell'Anm, che adesso vuole andare fino in fondo e non ha più timore a fare nomi e cognomi di colleghi. Vicenda che sta facendo tremare il Csm. A tutto questo, ieri sera, a Non è l'Arena da Giletti - si legge sul Giornale - è andato in scena anche il confronto tra Palamara e Matteo Salvini e il magistrato (ha chiarito di non aver perso la carica), ha chiesto scusa al leader della Lega, anche in pubblico dopo averlo fatto in privato. "AmmettO quell’errore. Che ci fosse quel clima all’interno della magistratura contro Salvini è la verità, e mi assumo la mia quota parte di responsabilità". La vicenda è quella relativa al caso Gregoretti, e riguarda la celebre chat tra Palamara e il procuratore di Viterbo Auriemma. Il primo difendeva l’operato di Salvini chiedendosi perché indagarlo, Palamara replicava secco: "No hai ragione, però bisogna attaccarlo".
Palamara - prosegue il Giornale - svela anche un altro retroscena, fu "il Sistema" a bocciare la nomina di Gratteri come ministro della Giustizia nel governo Renzi. "Il sistema non poteva permettersi Gratteri ministro della Giustizia". La stessa cosa avvenne per Di Matteo al Dap, si spiega così la mancata nomina dell'ex capo dell'antimafia. Al conduttore spiega, senza dubbio alcuno, che fu proprio il «sistema» a convincere Bonafede che nominare il pm antimafia per quell’incarico non fosse una buona idea. Di tutto, Palamara si dice pronto a parlare davanti al Csm, ma spiega che se mai dovesse essere chiamato a Palazzo dei Marescialli "vorrei che vengano messe sul tavolo anche le chat dei miei colleghi, non solo le mie", quelle che conoscono tutti.