Cronache
Pamela, prima udienza. Oseghale: "Non l'ho uccisa"
Pamela, inizia il processo. Oseghale in aula. La madre con la foto della figlia sulla maglietta
"Non ho ucciso Pamela. Voglio pagare solo per cio' che ho fatto". Cosi' Innocent Oseghale, il 30enne nigeriano accusato dell'assassinio di Pamela Mastropietro, avvenuto il 30 gennaio dello scorso anno durante la prima udienza che si e' svolta davanti alla corte d'assise. Quanto all'udienza, la corte d'assise di Macerata ha ritenuto tutti validi gli accertamenti irripetibili condotti durante le indagini preliminari.
Si tratta di atti che hanno un ruolo centrale nel castello accusatorio della procura, perche' sono i risultati di analisi medico-legali e tossicologiche, svolte successivamente alla prima autopsia sui resti di Pamela, delle verifiche sui tabulati telefonici e sul materiale sequestrato nell'appartamento di Via Spalato 124, dove la ragazza e' morta, e delle analisi sui campioni di saliva dell'imputato. Questa mattina, in apertura della prima udienza, i legali di Oseghale, Simone Matraxia e Umberto Gramenzi, hanno presentato un'eccezione di nullita', in relazione alla notifica degli atti fatta al domicilio di quello che era allora il difensore del nigerinao e non direttamente in carcere, dove l'unico imputato della morte di Pamela aveva eletto il suo domicilio. Istanza pero' respinta dalla corte, che ha ritenuto valida la notifica effettuata all'indirizzo del legale. Non sono mancati momenti di tensioni quando l'imputato, blue jeans e giacca di una tuta e' arrivato in tribunale, scortato dagli agenti della penitenziaria di Forli', dove e' detenuto. "Mostro maledetto", "infame", "cannibale": sono alcune delle urla rivolte da alcune persone al suo arrivo.
L'esterno del tribunale era presidiato e, nonostante il divieto della questura di manifestare sono stati esposti due striscioni ("Pamela vive" e "Giustizia per Pamela"). Al momento dell'arrivo dei genitori e dello zio di Pamela, che difende la famiglia, sono stati fatti volare in cielo dei palloncini colorati. "Bene il processo breve, ma a patto che si tiri fuori tutta la verita'" ha detto Alessandra Verni, la mamma di Pamela Mastropietro, rispondendo ai giornalisti sulla volonta' del presidente della corte d'assise di Macerata, Roberto Evangelisti, di contenere la durata del procedimento a carico di Innocent Oseghale in tempi accettabili. Riferendosi a Oseghale, unico accusato, la mamma di Pamela ha ribadito che "non e' stato solo lui" a uccidere Pamela e a chi le chiedeva se ci fossero delle testimonianze a sostegno di questa tesi ha risposto: "Ne abbiamo".