Cronache
Pamela vittima di una cultura che non fa nulla contro il disagio giovanile
Prima ancora di esprimere a ruota libera giudizi sull'orrendo delitto di Macerata, tuttora al vaglio degli inquirenti, sarebbe opportuno e doveroso chiedersi perchè una ragazza di 18 anni, Pamela, è caduta, come altri giovani della sua età, nel vortice esiziale della droga e di chi la spaccia per poi finire in una comunità terapeutica dove tentare di venirne fuori. Cosa c'è alla base del ricorso alle sostanze stupefacenti che, più o meno integre o tagliate, mettono seriamente a rischio la vita? Da dove viene questa sorta di lento 'suicidio', specie in un'età in cui dovrebbero prevalere ben altri interessi: lo studio, il rapporto con gli altri e con l'altro sesso, il divertimento? Si scopre l'acqua calda a porsi queste domande? No, perchè nonostante siano ben noti i grossi rischi che si corrono a far uso di sostanze, la cultura e quindi la politica non sanno dare, e non vogliono, forse, dare risposte giuste dovute pertinenti.
Sei un po' giù? Sei di pessimo umore? Sei svogliato? Sei distratto? Benissimo, prenditi la pillola - o le pillole - della felicità, prenditi l'ecstasy et similia: ecco le risposte che la cultura e la politica, direttamente o indirettamente, sanno dare a chi si trova a passare dall'adolescenza all'età adulta. Bisogna essere felici e spensierati, per un verso, efficienti e studiosi per l'altro: non sono ammesse ribellioni e momenti di crisi anche esistenziale perchè semplicemente non si comprendono, infastidiscono, e quindi non si fa nulla per comprenderli. Tutto è direttamente propozionato alla parola magica 'educazione', vale a dire il discente deve eseguire alla lettera il pensiero altrui, quello del docente di turno. E quel malessere, quel disagio, che non è opera di Satana nè traccia del peccato originale, si può esprime in tanti modi - bullismo e cutting, svogliatezza e mancanza di voglia di studiare, apatia e isolamento - viene letteralmente negato o al più sottovalutato, quando non represso. Mai che questa cultura e quindi la politica dica a un adolescente: lascia stare la pillola della felicità, lascia stare l'ecstasy e fatti magari una 'ricerca' da solo o in gruppo con un esperto, lo psicoterapeuta, per scoprire cosa c'è che non va nella tua realtà più profonda. E' questa cultura e quindi questa politica (della droga), totalmente chiuse verso adolescenti e giovani che va cambiata radicalmente: e lo si può fare, si può cominciare a farlo, lasciando perdere le favolette del demonio e del peccato originale, e imboccando la strada della conoscenza della mente umana. Tema quest'ultimo ampiamente trattatto nel numero 1/2018 della rivista di psichiatria e psicoterapia Il Sogno della farfalla, interamente dedicato al malessere e al disagio giovanile.