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Papa Francesco funerali, attenzione alle parole di Re in ottica Conclave: indizi verso il Conclave
Le parole del cardinale decano Giovanni Battista Re saranno una bussola preziosa per seguire il Conclave. Basti ripensare a quando Ratzinger celebrò il funerale di Giovanni Paolo II e...

Giovanni Battista Re - Foto Lapresse
Papa Francesco funerali, attenzione alle parole di Re in ottica Conclave
Mentre il flusso ininterrotto di fedeli in San Pietro rende omaggio al feretro di Papa Francesco, mentre l’Italia dispone al meglio le sue forze dell’ordine e quelle armate (toccherà al cacciatorpediniere lanciamissili Caio Duilio incrociare al largo di Fiumicino come picchetto radar e ombrello antiaereo, per non parlare dei sistemi antidrone comparsi nella Piazza più importante della cristianità), i cardinali proseguono le Congregazioni generali (una al mattino, 9-13; una al pomeriggio, 16-19) nel corso delle quali ci si prepara al Conclave.
Si discute, ovviamente e in libertà – anche con i cardinali non elettori, i quali hanno buon gioco in questo momento a esporre la loro saggezza, conoscenze e capacità per dare una mano a orientare un Conclave estremamente globalizzato come questo, una prima assoluta – di tutti i problemi della Chiesa di oggi. Naturalmente questo – insieme, per esempio, alla discussione dei conti della Santa Sede, insieme alla valutazione dei problemi giuridici e così via – aiuta a tratteggiare l’identikit del prossimo Papa.
Chi potrà essere? In che modo potrà esercitare al meglio la sua missione? Su quali temi e dove è più urgente che intervenga in un mondo contorto come questo? Tutte domande che hanno bisogno di una risposta dagli elettori con l’assistenza dello Spirito Santo.
Le orecchie sono tutte per Re
Sabato, 26 aprile alle 10, dunque, il mondo si fermerà. Ci saranno qualcosa come 170 delegazioni, quasi tutto il mondo in San Pietro per l’ultimo saluto a Jorge Mario Bergoglio, 266mo successore di San Pietro. Ci crediate o meno, siate credenti o meno, la Chiesa domani volterà pagina: e sarà – più prosaicamente – anche il momento per leggere messaggi di ogni tipo, da chi a chi. Presiederà le esequie il cardinale decano, il bresciano Giovanni Battista Re che dall’alto dei suoi 91 anni e la sua lunga esperienza in tema di diplomazia (venne dato in predicato di diventare Segretario di Stato con Benedetto XVI), potrà dare qualche indizio sulle idee di fondo del prossimo pontificato, sui temi che la Chiesa dovrà affrontare. E poi dopo, quando ci sarà la Missa pro eligendo Pontifice, tra una decina e passa di giorni per l’inizio del Conclave, tornerà a parlare stavolta tratteggiando l’identikit del prossimo Papa. Lo farà, ovviamente, sulla base di quello che ha sentito dire e che egli stesso ha detto in questi giorni, meditando e pregando coram Domino, sotto lo sguardo di Dio. E sarà dunque il caso di aprire bene le orecchie, eminenze e no, per capire quale sarà il clima che animerà l’elezione più leggendaria della Storia.
Le omelie spiegano molto
Guardiamo un momento all’ultima messa esequiale tenuta in San Pietro, quella del 2005 per Giovanni Paolo II e che venne celebrata da Joseph Ratzinger, il futuro Benedetto XVI. In quell’occasione Ratzinger descrisse la vita di Karol Wojtyla, oggi Santo, con enorme rispetto e affetto data la lunga amicizia. Ha sottolineato le sofferenze fisiche del Papa polacco, ha però ripetuto, dal Vangelo, “Seguimi!”, come dice Cristo risorto a Pietro. Obbedienza, fedeltà alla Tradizione, dunque, conservazione e rispetto scrupoloso della Fede.
Lo fece Wojtyla, lo ha fatto anche il suo successore che scelse poi di dimettersi “pur restando accanto alla Croce”. Non c’è stata messa esequiale nel 2013 per le dimissioni di Benedetto XVI, ovviamente, ma c’è l’omelia della Missa pro eligendo Pontifice pronunciata dall’allora decano Angelo Sodano: la missione di Misericordia di Cristo è stata poi affidata: “Da Cristo ai Pastori della sua Chiesa. È una missione che impegna ogni sacerdote e vescovo, ma impegna ancor più il Vescovo di Roma, Pastore della Chiesa universale (...) È quest’amore che spinge i pastori della Chiesa a svolgere la loro missione di servizio agli uomini d’ogni tempo, dal servizio caritativo più immediato fino al servizio più alto, quello di offrire agli uomini la luce del Vangelo e la forza della Grazia”. E ancora: “L’atteggiamento fondamentale di ogni buon Pastore è dunque dare la vita per le sue pecore (Gv. 10,15). Questo vale soprattutto per il Successore di Pietro, Pastore della Chiesa universale”.
Insomma, qui prevaleva – come si vede – l’aspetto pastorale, quello che Francesco ha cercato di esprimere nei suoi 12 anni di pontificato. Attenzione, dunque, alle parole di Re: saranno una bussola preziosa per seguire il Conclave.