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Come sta Papa Francesco: chi sono i tre italiani pronti per la successione
Il ritorno di un Papa italiano: Parolin, Pizzaballa e Zuppi più accreditati. Il potente Camerlengo è Farrel
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Pizzaballapatriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa
Come sta Papa Francesco: chi sono i tre italiani pronti per la successione
Come sta Papa Francesco? Le voci di un aggravamento si sono rincorse per tutta la notte tra lunedì e martedì, salvo la puntuale smentita non ufficiale dal Vaticano che ha documentato le attività off line del Papa, tra cui la delega a monsignor Fisichella per il Giubileo dei Diaconi di domenica 23 febbraio e la rimozione del vescovo canadese Jean-Pierre Blais, accusato di pedofilia.
Per le fonti ufficiale Francesco sta bene. I sussurri
Insomma, è come se Bergoglio dato per “grave” da fonti non ufficiali, alcune delle quali provenienti da Policlinico Gemelli, fosse in “piena forma” e continuasse ad amministrare la Chiesa di Roma. Eppure intorno allo Stato del Vaticano ferve l'attività diplomatica interna come se il collegio dei Cardinali si preparasse ad un Conclave imminente.
L'ultimo Concistoro ha ridisegnato il Conclave
Il Concistoro voluto proprio da Bergoglio ha ridisegnato il collegio cardinalizio con 252 membri, ma i grandi elettori, cioè coloro che hanno diritto al voto “extra omnes” sono 140 la maggior parte dei quali creati dallo stesso Bergoglio e quindi “apparentemente fedeli”. E' come se il Papa con l'ultimo Concistoro dell'8 dicembre scorso avesse voluto blindare la linea della Chiesa “aperta alle periferie del mondo”, inserendo 20 nuovi elettori.
Il ritorno di un Papa italiano
Ma negli ambienti Vaticani si vocifera di grandi manovre per creare le condizioni per il ritorno di un Papa italiano dopo la scomparsa di Albino Luciani, al secolo Giovanni Paolo I, morto tra il 28 e il 29 settembre del 1978. Da allora la Chiesa è stata guidata da un polacco, un tedesco e ora da un argentino.
Parolin è il pùà accreditato
E la voglia di “Italia” conferma i nomi dei papabili già circolati in passato, a partire dal potentissimo Pietro Parolin che guida dal 2013 la Segreteria di Stato vaticana. Grande dialogatore con i potenti della Terra e “missionario” in Ucraina, Parolin è una sorta di liberal, con aperture palesi al possibilismo per la fine del celibato nella Chiesa, forte contrarietà ai matrimoni omosessuali; avversario della “fine vita” e con una visione più che democratica della gestione della Chiesa. Dalla sua le fortissime relazioni internazionali.
Ricorre il nome di Matteo Zuppi
Dietro di lui il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna. Attivissimo sul fronte della famiglia, Zuppi è presidente della Cei e non disdegna il mondo della comunicazione, tanto da aver voluto mandare gli auguri di Natale alle forze dell'ordine al lavoro la notte di Natale. E' considerato esponente di spicco della “corrente di sinistra”.
Dalla Terra Santa e Gaza Pizzaballa
In coda ai possibili candidati Pierbattista Pizzaballa. E qui l'attività geopolitica di Francesco potrebbe toccare il punto più alto: Pizzaballa, francescano, già custode di Terra Santa è stato voluto da Francesco Patriarca di Gerusalemme dei Latini, con compiti di governo dei fedeli cattolici di Israele ma anche di Palestina. E' un convinto assertore di “Due Stati, due popoli”.
Il potentissimo Camerlengo è Kevin Joseph Farrel
Ma quante possibilità hanno gli italiani di risalire sul Trono di Pietro? Molto dipenderà dal Camerlengo nominato da Bergoglio e che durante “la sede vacante” ha ampi poteri sul governo della Chiesa, soprattutto per le faccende economiche. Francesco ha scelto nel febbraio 2019 il cardinale Kevin Joseph Farrel, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Idee chiare, profondo conoscitore della macchina Vaticana ma non potente a livello internazionale come Parolin.
La "regola" del Conclave: "Chi entra Papa esce cardinale"
Chi non crede nella candidatura italiana stamattina tra le colonne del Bernini recitava come un mantra la profezia che accompagna ogni conclave: “Chi entra Papa, esce cardinale”.