Parigi/ E adesso l’Occidente dica basta all’ Islam - Affaritaliani.it

Cronache

Parigi/ E adesso l’Occidente dica basta all’ Islam

Di Ernesto Vergani

Dopo i sette attentati simultanei di Parigi e i 128 morti, rivendicati dall’Isis via web, oltre allo sdegno e alle misure che si stanno via via prendendo, i leader politici del mondo dovrebbero ricordare chiaramente che la civiltà democratica occidentale è la civiltà con la C maiuscola. Per questo essa va difesa con la guerra, le azioni di polizia, le leggi, l’educazione e la cultura.

Che la democrazia occidentale sia la civiltà superiore è un fatto: essa concilia l’autoderminazione delle persone con l’uguaglianza nelle opportunità e di fronte alla legge, col merito. Per non dire del fatto che è il solo sistema possibile per la crescita economica e il benessere a vantaggio di tutti. Tutti i paesi del mondo, prima o poi, dovranno arrivarci semplicemente perché non ci sono alternative migliori, visti i limiti delle dittature di destra (e di quelle religiose) e il totale fallimento del comunismo. E questo è il progresso.

Ma la democrazia va difesa. Con la guerra. Si è arrivati a un punto che dei fanatici si arrogano il diritto di tagliare le teste e fare stragi dei nostri amici e parenti in nome di Allah. Bisogna andare colà a estirpare il male. E’ evidente che servono armi di distruzione di massa. Certo non si ripeteranno Hiroshima e Nagasaki, ma un approccio risoluto è necessario. Anche se ciò debba far rivedere tutto il gioco di alleanze nella polveriera mediorientale. E sarebbe un miracolo se le potenze occidentali facessero tabula rasa del passato e sostituissero tutti i vari dittatori, re tribali ecc. ecc. Si ricordi che l’unica vera democrazia colà è Israele.

Pratiche di polizia e leggi. E’ sotto gli occhi di tutti che come anche in Italia tanti lavoratori islamici che fino a ieri portavano la normale tuta da lavoro, ora si vestono con le loro tuniche e le loro mogli, chi più o meno col volto coperto, portano il velo. Tra gli islamici c’è un clima di paranoia. Peggio. Se prima i giovani delle banlieu parigine e delle periferie occidentali aspiravano a diventare Mario Balotelli e a possedere la Ferrari, oggi vanno a tagliare le gole in Siria o fanno stragi (il che è per giunta  più facile: molto più faticoso alzarsi la mattina alle sei per andare in fabbrica…). Così si possono chiudere le moschee, i luoghi di ritrovo improvvisati, effettuare maggiori controlli di polizia, entrare nei pc e nei social network (sicuramente qualche islamico che incontriamo nei luoghi di lavoro o negli ospedali, la sera partecipa ai forum online dell’Isis su come uccidere e torturare i prigionieri: gli tagliamo la testa o lo bruciamo vivo?). Si possono  fare anche leggi che impediscano l’uso del velo, certamente quello che nasconde il volto facendo venir meno i principi di responsabilità e riconoscibilità (al pari degli incappucciati che attaccano le forze dell’ordine durante le manifestazioni).

Si faccia anche una rivoluzione nell’educazione e nella cultura. Si dica che tutte le guerre peggiori sono sempre state combattute in nome della religione. Che L’Islam viene fondato da Maometto nel 600 dopo Cristo in una regione dove si adoravano le pietre… Si dica anche che la presunta verità delle religioni è nei loro principi elementari. In alcune sure si leggono passaggi in cui si afferma che gli infedeli debbano essere messi a morte. Si invita a cercarli, trovarli e ad ucciderli senza sosta. Che possa esserci un Islam moderato e tollerante è come affermare che il messaggio principale della Chiesa Cattolica (che è l’immortalità dell’anima) sia la giustizia sociale.