Cronache

Elezioni Emilia Romagna: guai per Bonaccini, candidato contestato dai dem

Antonio Amorosi

Polemiche a sinistra. Imprenditore si candida con Bonaccini ma l’ impresa fu al centro di dura battaglia per le condizioni di lavoro che...

Guai su lavoro e coop per Bonaccini. Un candidato viene contestato da una lista di sinistra che appoggia il governatore dem.

“Sig Fagioli, da alcuni giorni compaiono articoli che si rifanno ad una disavventura di una cooperativa di alcuni anni fa. Potrebbe dirmi il suo punto di vista?”, chiede Roberto B. sulla pagina Facebook di Carlo Fagioli, neo candidato con la lista “Bonaccini presidente” alle prossime regionali. 

Carlo Fagioli (in foto con Bonaccini) è finito sotto accusa per il suo passato. Il lettore, che per adesso non ha ricevuto risposta, non è il solo a polemizzare per la candidatura. C’è addirittura un altro candidato, l’ ex segretario della Fiom Cgil Reggio Emilia Sergio Guaitolini della lista di sinistra “Emilia-Romagna Coraggiosa” di Elly Schlein e Vasco Errani. Entrambi sostengono Bonaccini ma sembra da posizioni diverse. “E’ una candidatura inopportuna”, spiega Guaitolini ad Affaritaliani, “come Emilia-Romagna Coraggiosa abbiamo un’altra idea del lavoro”. 

Per la campagna elettorale Bonaccini ha fatto spesso riferimento al lavoro e alla sua qualità. Nel programma ha inserito non solo il tema “piena occupazione” ma anche il “buon lavoro”. 

 

La vicenda, che prende le mosse tra il 2010 e il 2011 a Reggio Emilia, viene ricostruita dal cronista Giovanni Stinco sul sito dell’emittente bolognese Radio Città del capo e in parte sul quotidiano Il Manifesto.

“L’azienda della famiglia Fagioli tolse l’appalto ad una cooperativa impiegata nei magazzini perché quest’ultima aveva deciso, a maggioranza, di applicare il contratto nazionale di lavoro ai propri soci. Una decisione non gradita all’impresa che non voleva sobbarcarsene i costi. I 516 lavoratori della coop furono licenziati con un sms. Alla fine nacquero due nuove cooperative in cui confluirono i lavoratori della Gfe che accettarono di lavorare a paghe ribassate rispetto a quando preteso e previsto dal contratto di riferimento”.

 

Guaitolini ha ricostruito nel dettaglio il caso: “Ci fu una dura battaglia anche con scioperi della fame e della sete e che coinvolsero l’azienda nella quale Carlo Fagioli era dirigente (sembra nel consiglio di vigilanza, ndr), la Snatt, e la cooperativa di facchinaggio Gfe di cui Snatt era committente. La coop lavorava quasi in esclusiva con Snatt. I lavoratori avevano condizioni di lavoro non accettabili, lavoravano a 5 euro l’ora, con 10 o anche 12 ore di lavoro e sabato e domeniche lavorate. Si arrivò grazie alla nostra presenza, come sindacato, alla richiesta del contratto di lavoro nazionale. A quel punto la Snatt tolse il contratto e ne licenziarono inizialmente 516 riaccettando solo chi si sottometteva alle nuove condizioni”.

 

Intervistato da Stinco alcune ore fa Bonaccini ha reagito così. “La vicenda di Fagioli si riferisce a qualcosa successo 8 anni fa. Non mi pare che Fagioli sia stato condannato o abbia avuto sanzioni per le scelte fatte… Come Regione abbiamo preso provvedimenti contro le coop spurie”.

La posizione di Carlo Fagioli: “Non ho nulla da recriminare sul mio passato. Sono sicuro di aver rispettato la legge e di aver fatto del bene a molte persone... Ci sono stati diversi processi e abbiamo avuto ragione dappertutto, le sentenze lo confermano. In questo momento cercare di danneggiare il progetto di Bonaccini presidente, francamente non lo capisco”.

 

“Fagioli dice di aver vinto tutte le cause a livello legale”, racconta Guaitolini, “ma come lista pensiamo che la concorrenza non si faccia tramite il peggioramento delle condizioni. Abbiamo un’altra idea di lavoro”.

 

Chiede che non venga candidato?

Guaitolini: “Immagino sia tardi e che la macchina sia già partita”.