Cronache
Perché è morto Prigožin della Wagner. Rivelazione del premio Pulitzer Hersh
Non te lo aspetteresti: a distanza di giorni l’Intelligence USA spiega all’ex premio Pulitzer Seymour Hersh perché il capo dei mercenari è stato ucciso
Quella di Prigožin non era una ribellione. Un altro tassello a riprova che non sappiamo niente della guerra in Ucraina e tanto meno della cultura strategica russa
A distanza di qualche settimana arriva la rivelazione del premio Pulitzer Seymour Hersh sulla morte del capo del gruppo di mercenari della Wagner Prigožin. Non sarebbe stato ucciso per la “ribellione” a Putin ma, una volta uscito di scena, per azioni non concordate con il presidente russo e che mettevano anche a rischio lo scenario internazionale. Questa la rivelazione fatta al giornalista USA da alcune fonti affidabili dell’Intelligence USA. E anche quella che in Occidente è stata descritta come una ribellione a Putin va letta in modo diverso: conosciamo davvero poco della cultura strategica russa e della sua ritualistica.
A giugno il leader del gruppo paramilitare Wagner Yevgeny Prigozhin aveva dato vita ad una ribellione al presidente Putin, una marcia dei suoi mercenari su Mosca. Una sfida apparsa immediatamente strana perché totalmente velleitaria. Questo perché in Occidente è stata interpretata alla lettera e non come un rituale per uscire di scena, come si fa spesso nella cultura russa: il leader di un gruppo militare di vertice che fa il suo ultimo gesto ribellistico rituale prima di abdicare, il tutto in accordo con il grande capo del sistema Russia, Vladimir Putin. Nessuno perde la faccia e la vita continua.