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Perde 28 mila euro in meno di 10 minuti stando a telefono, l'ultima truffa online a cui è difficile sfuggire

La storia (con lieto fine) di una donna residente nella provincia di Padova caduta nella trappola abilmente tesa da una coppia di malviventi

di Redazione News

Perde 28 mila euro in meno di 10 minuti stando a telefono, l'ultima truffa online a cui è difficile sfuggire

Le truffe bancarie possono avere conseguenze pesanti. C’è chi si ritrova con il conto svuotato e con la prospettiva di dover pagare per anni il prezzo della frode. È quello che è successo ad uno degli ultimi correntisti assistiti dall’associazione Codici, una donna residente nella provincia di Padova, che è caduta nella trappola abilmente tesa da una coppia di malviventi.

“La sera del 31 maggio scorso – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – arriva una telefonata da un numero che appare sul display del cellulare della cliente con il nome del suo istituto. In linea c’è un sedicente operatore. La chiama per nome e cognome, dimostrando di conoscere la sua identità, e la informa che è stato rilevato un pagamento sospetto di 256 euro in favore di un conto in Irlanda. La cliente nega di aver effettuato l’operazione e chiede spiegazioni. L’operatore la rassicura dicendole che avrebbe provveduto immediatamente a bloccare il pagamento, ma poi la linea cade.

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Pochi istanti dopo e viene ricontattata, sempre dalla stessa persona, che la tranquillizza, la invita a prestare attenzione quando fa acquisti online e naviga sul web, e, soprattutto, la avvisa che avrebbe ricevuto una telefonata da un collega dell’Ufficio Antifrodi per mettere in sicurezza il conto. Conclusa la conversazione, pochi minuti dopo arriva la nuova chiamata, questa volta da un numero verde dell’istituto, visualizzato sul telefono con la stessa dicitura di prima. In linea c’è un altro operatore, che questa volta si presenta anche fornendo nome, cognome e numero identificativo.

Le chiede l’accesso all’home banking, tramite computer, e l’attivazione di una specifica funzione per effettuare le opportune verifiche. La cliente si insospettisce, ma, mossa dalla preoccupazione e dall’ansia generate dalla situazione, oltre che dal fatto che le chiamate arrivavano da numeri riportanti il nome del suo istituto, segue le indicazioni che le vengono fornite, fino al colpo di scena. Il sedicente operatore la avvisa di aver trovato una richiesta di prestito istantaneo di circa 28mila euro ed inizia una serie di operazioni per bloccarla.

Azioni accompagnate da una serie di SMS provenienti dal thread di messaggi da cui la cliente riceve le comunicazioni della banca, ennesimo elemento che la spinge a fidarsi dell’uomo con cui è al telefono. In realtà l’operatore non fa nulla di quanto promesso, anzi esegue due bonifici istantanei, uno dell’importo del prestito richiesto e l’altro di quasi 1.500 euro. Sul conto restano meno di 100 euro. In preda all’agitazione, una volta conclusa la conversazione, la cliente decide di chiamare il servizio clienti della banca, prima al telefono, ma non riceve risposta, poi via chat, dove scopre di essere stata ingannata.

L’operatore online, infatti, la informa che è stata vittima di una truffa e la invita a contattare il Servizio Antifrode, terminando poi la chat perché era giunto l’orario di chiusura del servizio. Nei giorni successivi la cliente sporge la denuncia ed effettua la richiesta di disconoscimento delle somme truffate. Di fronte alla mancata risposta della banca, abbiamo proceduto a presentare un reclamo e siamo riusciti ad ottenere un risultato importante: l’istituto si è impegnato ad annullare la richiesta del prestito personale.

È la parte principale, quella più consistente della truffa, perché quel finanziamento l’avrebbe costretta a pagare per diversi anni rate per un importo totale di circa 28mila euro. Non è un rimborso totale, perché sul secondo bonifico da circa 1.500 euro non c’è stata alcuna apertura da parte dell’istituto, ma la cliente si è potuta liberare del peso del prestito”.