Cronache
"Troppe pistole giocattolo, distruggiamole"
"Distruggiamo insieme le pistole giocattolo, simbolo di violenza e dolore". Il parroco che "disarma" i bambini si chiama Don Roberto Turini della parrocchia Quercia di Aulla, in provincia di Massa Carrara. Una frazione di 500 abitanti, in Lunigiana, Toscana, dove da 30 anni, ogni 5 gennaio, l'Epifania è festeggiata con una grande calza lunga 25 metri appesa al campanile della chiesa.
Stasera, subito dopo la messa e la fiaccolata, proprio sotto la calza tutte le armi giocattolo portate dai bambini del paese saranno distrutte con un martello. "Auspicando un disarmo globale laceremo questo forte segnale a chi viole la guerra iniziando a distruggere i loro giocattoli", si legge sul volantino dell'evento.
"Un'idea anti-violenza" voluta proprio dal parroco Don Roberto, nata dopo aver appreso durante una lezione di catechismo che tra i regali ricevuti a Natale i bambini avevano ricevuto tante pistole e armi giocattolo. Così il parroco ha deciso di lanciare il suo appello "per la pace" e di inserire, tra gli eventi della festa, il "Disarmo sotto la grande calza della Befana". Don Roberto farà trovare ai bambini alcuni martelli. E saranno proprio loro a distruggere le loro armi finte. Sarà un "segnale evidente - dicono dalla Pro Loco di cui il parroco
è animatore - di rifiuto di qualsiasi tipo di violenza".
"L'umanità è già troppo malata e violenta - racconta don Roberto - non c'è bisogno di insegnare ai bambini a fare la guerra e ad usare armi, seppur giocattolo. Eppure i genitori continuano a regalare pistole, mitragliette e fucili. E' tristissimo vedere bambini che giocano a fare la guerra. Per questo ho pensato di lanciare questa provocazione".