Cronache

Procure in tilt per il Codice Rosso? Ecco come evitarlo applicando la legge

Antonio Amorosi

Le circolari delle Procure cercano di dare ordine alla mole abnorme di denunce per violenza dopo l'applicazione del “Codice Rosso”. Un'applicazione drastica...

Dal 9 agosto è in vigore il “Codice Rosso”, il testo della legge che impone all'autorità giudiziaria di sentire entro tre giorni chi ha subito violenza in ambito domestico o simili. Ma la situazione sembra essersi capovolta. Le Procure sono invase dalle denunce. Solo a Milano vi sarebbero almeno 30 allarmi al giorno (900 fascicoli al mese) con l'effetto per i magistrati di un allarme continuo. Così tutto diventa urgente, non riuscendo a distinguere ciò che lo è davvero da ciò che non lo è.

Di recente il capo della Procura di Milano Francesco Greco ha dichiarato: “Nessuno vuole contestare il Codice Rosso, dico che sta diventando un problema a livello pratico, il problema è come gestirlo”.

A latere di queste parole, diffuse ormai in tante Procure italiane, la morte il 31 agosto alla periferia di Milano di una donna, Adriana Signorelli, uccisa dal marito ma che la donna aveva denunciato per aggressione ripetuta proprio attivando qualche giorno prima il “Codice Rosso”. La denuncia della donna, recatasi alla Polizia giudiziaria, non era finita nel calderone degli interventi da tamponare ma era stata risolta con la promessa della donna, poi non mantenuta, che sarebbe andata a vivere dalla figlia per qualche giorno. Ma nella tarda serata di sabato 31 agosto il 65enne marito probabilmente al culmine di una lite, ha aggredito la donna/moglie in cucina, colpendola con almeno 5 coltellate

La donna forse non aveva compreso il pericolo concreto che stava correndo. L'uomo si era già in precedenza manifestato con atti di violenza gravi.

Se il “Codice Rosso” in sé rappresenta un passaggio importante nel contrastare la violenza domestica e di genere, che nella maggior parte dei casi coinvolgere donne e minori, sta rischiando nell'applicazione di diventare un boomerang.

(Segue...)